18 marzo 2008

we are mods we are mods, we are, we are, we are mods...!!!



Lo stile Mod o, per usare il nome intero, modernismo, è uno stile di vita basato sulla moda e la musica che si sviluppò a Londra, nei tardi anni Cinquanta e raggiunse il suo apice alla fine del decennio successivo, ma è diffuso e attivo anche ai giorni nostri. Il termine è nato per definire i fan del modern jazz. Le persone che seguono questo stile di vita sono conosciute come mod, e i primi esponenti abitavano principalmente nel sud dell'Inghilterra.

Il logo identificativo del movimento mod è il simbolo della Royal Air Force (l'aeronautica militare britannica), spesso presente sui giacconi parka che i mod indossano per circolare su Vespa e Lambretta.

Il modernismo nasce, quasi ufficialmente, tra il 1958 e il 1962 nelle zone di Stepney e Shepherd's Bush a Londra. Ciò che lo caratterizza fin dalla prim'ora è una spiccata predisposizione verso tutto ciò che è nuovo ed insolito ("moving and learning" recitava uno dei motti dei mod), la cura maniacale del proprio look e la musica, che da quel momento comincia ad essere vissuta come "colonna sonora" della vita. In equilibrio tra le sofisticatezze Thelonius Monk e John Coltrane, l'eleganza ritmica di Booker T. & The MG's e la fisicità degli Who dunque, ecco i tagli di capelli "new french line" che si sposano col look "sharp" di giacche "tonic" a tre o quattro bottoni e pantaloni stretti che terminano mai a più di due centimetri dalla scarpa. ... Shopping allora! Uno dei primi punti di riferimento sarà John Stephens, da Glasgow a Londra con il mitico negozio in Beak St. e, poi, Cecil Gee e Lou Austin in Shaftesbury Av., Vince in Newburgh St. o His Clothes In Carnaby St. ma anche Sam Arkus nel West End, Lou Rose nell'East End e, "last but not least" Bilgorri a Bishopgate.

I mod sono ossessionati dagli abiti e dalla musica, principalmente da quella nera americana come Jazz, R&B, Soul, Ska giamaicano, Bluebeat e, in seguito, dopo il 1979 (anno in cui dopo il primo album dei Jam ed il film degli Who: Quadrophenia, inizia il revival) con bands quali: Lambrettas, Merton Parkas, Purple Hearts, Small World e Small Hours, che copiarono i pochi e selezionati gruppi di Beat e R&Blues bianco britannici come The Rolling Stones, The Small Faces, The Kinks, The Spencer Davis Group, The Who, The Action, the Birds( quelli Inglesi) e The Creation. Questi ultimi pero', utilizzarono un suono più consono al periodo che stavano vivendo, che era quello del post punk, quindi la musica che facevano aveva più un accenno al powerpop/punk, che al british beat. Uno degli ultimi gruppi considerati Mod (ma non tutti son d'accordo a definirli in questo modo) sono gli Oasis che collaborano spesso con Paul Weller e con gli Who.

I mod sono soliti ritrovarsi nei club notturni per ballare e mettere in mostra i loro abiti. Usano come mezzo di trasporto scooter tipicamente italiani come la Lambretta o la Vespa. Questi scooter vengono spesso adornati con molte luci e specchietti supplementari per richiamare l'attenzione.

Durante la seconda metà degli anni 60, sotto l'influenza degli Hippie, il movimento cominciò a spaccarsi in categorie, una tra queste gli Hard Mod forse quelli che si distaccarono di più dalla subcultura originale e che saranno riconosciuti come i primi Skinhead.

I mod si scontrarono spesso con altri movimenti giovanili, primi fra tutti i rocker, e più tardi i punk (il gruppo punk Exploited scrisse anche una canzone al riguardo contro i mod intitolata Fuck The Mods), degenerando in vere e proprie battaglie tra le differenti fazioni rivali nelle strade cittadine, come accadde sul lungomare di Brighton e quello di Margate. Questi eventi misero in discussione la "modern youth" (gioventù mod) in Inghilterra alla fine degli anni 60. Il film Quadrophenia (1979), basato sull'album Quadrophenia degli The Who (1973), celebrò il movimento mod.

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