20 ottobre 2009

OCCHIO AL VASSOIO....


E' Emile Heskey il giocatore che ha fatto infuriare Fabio Capello alla vigilia di Ucraina-Inghilterra, penultima gara di qualificazione al Mondiale del 2010 che "i Tre Leoni" hanno perso per 1-0. Come svelato un paio di giorni fa dal "News of The World", il commissario tecnico originario di Pieris lanciò con violenza un vassoio contro il muro della sala d'albergo dove la squadra era riunita per mangiare dopo aver scoperto un suo giocatore mentre inviava di nascosto un sms dal telefono cellulare, tenuto sotto il tavolo.

Ebbene oggi è il Sun a rivelare il nome del colpevole del gesto: si tratta appunto di Emile Heskey, attaccante dell'Aston Villa, che poi fu schierato da titolare contro l'Ucraina e sostituito nel corso della gara, mentre non è andato neanche in panchina successivamente nell'ultimo match di qualificazione giocato contro la Bielorussia.

LA SFURIATA DI CAPELLO - Il gesto di Heskey è una violazione di una delle regole più rigide imposte dall'allenatore italiano, che tra le misure del codice disciplina introdotto nella gestione del gruppo inglese ha infatti severamente vietato ai calciatori di portare con loro i telefonini durante i pasti. Da qui la rabbia di Capello, che si è poi rivolto ai suoi, urlando che chiedeva solo un'ora del loro tempo per il pasto, senza distrazioni e in particolare senza l'uso di cellulari", e chiarendo una volta di più che non avrebbe tollerato qualsiasi altra infrazione. Il gruppo, che comprende strapagate star di livello assoluto, è rimasto senza parole.

CODICE DI DISCIPLINA FERREO - Secondo il racconto del "News of The World", i giocatori sono abituati alla disciplina ferrea e alle norme imposte dal ct. Lo show in Ucraina, però, è stato un autentico choc. Lo avevano già visto arrabbiato, ma non aveva mai reagito con tale violenza. Per il resto del pasto sono rimasti in assoluto silenzio e avevano anche paura di incrociare lo sguardo del ct. Se Capello voleva sottolineare chi comanda, c'è riuscito in pieno, scriveva il giornale britannico.
Il cellulare spento a tavola è uno dei 'comandamentì del ct, che dai calciatori pretende anche puntualità assoluta. I giocatori, poi, devono indossare le divise ufficiali fornite dalla federazione senza dimenticare la cravatta. Negli spogliatoi si può ascoltare musica con l'iPod, ma sono proibite scene da concerto. Infine, in albergo meglio evitare di passeggiare con le infradito: il ct non le tollera.

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