3 aprile 2009

INVASIONE IRLANDESE IN PUGLIA: A BARI IN 7 MILA, MOLTI ANCHE IN CAMPER DA ROMA E NEGLI ALBERGHI DI BISCEGLIE


L´ordinanza anti-alcol del prefetto di Bari si è persa in un bicchiere. Di birra. Anzi in molti bicchieri, quelli che gli irlandesi hanno bevuto per l´intera giornata di ieri, nonostante pendesse sui gestori dei locali il divieto dalle 8 a mezzanotte di vendere e somministrare bevande alcoliche. Troppo allettante l´idea del guadagno immediato per i pub del centro, assicurato dalla presenza delle migliaia di irlandesi in città. Com´era nelle attese, la situazione è diventata ben presto ingestibile, nonostante alcuni gestori siano rimasti fedeli al provvedimento. La stragrande maggioranza dei locali, però, ha elargito birra e alcool senza soluzione di continuità. Ed è stato il caos.

In realtà sino alla tarda mattinata, in piazza del Ferrarese sembrava che l´ordinanza fosse stata recepita, seppur in parte. Alcuni bar si rifiutavano, nonostante le insistenze, di cedere alla volontà degli irlandesi. Altri, invece, per scrupolo si trinceravano dietro trucchetti come l´utilizzo di bicchieri esclusivamente di plastica o il vendere la birra camuffandola nei bicchieri di coca cola. Una situazione destinata però a degenerare intorno all´ora di pranzo, per diventare poi inarrestabile nel primo pomeriggio, quando un´immensa macchia verde, rappresentata da gran parte dei seimila irlandesi giunti a Bari, ha popolato il centro.

La città vecchia che diventa di colpo una "old town", in mano ai tifosi ospiti. Bevono, cantano e giocano a pallone. Intonano cori (tra i più gettonati quello dedicato al "nostro" Trapattoni) e lanciano da una parte all´altra della piazza un paio di palloni, salutando con risa e schiamazzi sia qualche liscio da amatore, che qualche finezza balistica da talento calcistico. Poco più là, su corso Vittorio Emanuele II la musica non cambia e, anzi, i cori sembrano farsi addirittura più assordanti. L´unico momento in cui sembrano acquietarsi è durante i ripetuti giri di perlustrazione della polizia. Gli agenti vigilano con volanti e camionette, ma la loro è una presenza discreta, perché comunque il clima è quello di una festa. Un po´ troppo alcolica, ma pur sempre una festa.

I vari tifosi azzurri cominciano ad associarsi, compresi quelli giunti da fuori Bari e il gemellaggio si concretizza ora dopo ora.

Meno solidarietà c´è però tra i gestori dei locali, che cominciano a farsi una guerra fratricida. A metà pomeriggio, arrivano infatti le denunce per molti locali. L´ordinanza parla di reato penale (articolo 650), punibile con un massimo di tre anni di carcere, ma trasformabile in semplice sanzione amministrativa dietro il versamento di un´oblazione di 100 euro.

Perciò potrebbe esserci anche un calcolo strategico e prettamente economico dietro la decisione di venire meno all´ordinanza del prefetto. Rischiare una multa di cento euro, rispetto al consistente guadagno di ieri, era vantaggioso per i gestori. Non tutti, però, lo hanno fatto. E hanno subito la beffa di vedersi scorrere davanti agli occhi sia le birre dei locali vicini, che quelle vendute dagli ambulanti in piazza. Non è mancato inoltre nel coro delle proteste, anche una lamentela sui tempi di comunicazione dell´ordinanza (qualche titolare ha assicurato addirittura di non averla ricevuta) e sull´eccesso di zelo: costringere i ristoranti a non somministrare alcool nella serata, con gli irlandesi già allo stadio è apparso esagerato.

Il caos, appunto. Come quello che i festanti irlandesi hanno lasciano dietro di sé prima di recarsi alle fermate degli autobus per essere trasportati al San Nicola: migliaia di bottiglie di birra lasciate nel centro storico della città come eredità ai baresi.

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