19 marzo 2008

MESSICO 70: GORDON BANKS E LA SUA MITICA PARATA SU PELE'...



Il Brasile parte come una furia, gli inglesi subiscono, il caldo li stronca quasi subito, vanno sotto e ci restano. E al quarto d'ora l'«evento». Jairzinho, che il terzino Cooper tenta invano di controllare, sgattaiola sulla destra leggero e imprendibile, sfiora la linea di fondo, traversa al centro. Pelè, una pantera, si alza e, a un metro dal gol, colpisce di testa, con incredibile violenza, schiacciando la palla a terra, nell'angolo più lontano da quello dove è piazzato Gordon Banks, che evidentemente si aspettava che Jairzinho stringesse al centro per concludere da solo.
È una questione di centesimi di secondo: si vede Banks inarcarsi nell'aria, volare da palo a palo, colpire la palla col pugno mentre sta rimbalzando, violenta dal terreno verso l'alto, verso il fondo della rete. Ma Banks riesce ad alzarla oltre la traversa, la «parata impossibile» si stampa negli occhi dei settantamila dello Stadio, tutti si alzano in piedi a gridare, pazzi di ammirazione e di entusiasmo. Pelè, impietrito a un passo da Banks, improvvisamente si riscuote, abbraccia il portiere inglese, gli stringe la mano, poi torna verso il centrocampo scuotendo il capo, sembra quasi di sentirlo mormorare «Impossibile, era impossibile e lui lo ha fatto...».

Gordon Banks resta nella storia del calcio mondiale non soltanto per la prodezza di Guadalajara, si capisce. Fu campione del mondo nel '66, in Inghilterra, fu un portiere moderno, incredibilmente abile nelle uscite, acrobatico e scattante fra i pali, un atleta completo.
Aveva uno strano sorriso cavallino, era un po' strabico, carattere estroverso ed allegro e fu molto sfortunato dopo tanta fortuna. Prima un grave incidente d'auto, poi una insidiosa malattia agli occhi, gli negarono quella lunga carriera che avrebbe sicuramente percorso, con la sua classe e la sua immensa esperienza. Giocò comunque, ben settantatré partite in nazionale, oltre cinquecento nel campionato inglese, fu campione del mondo, negò a Pelè un gol che sarebbe rimasto memorabile. Può bastare per riempire una vita...

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