23 gennaio 2007
IL TITANIC ERA PARTITO DA SOUTHAMPTON...
Il Titanic fu costruito al cantiere Harland and Wolff a Belfast nella zona di Queen's Island, nell'Irlanda del Nord. Il progetto fu affidato all'ingegnere Thomas Andrews nipote di Lord Pirrie proprietario del cantiere. Era stato progettato per competere con i transatlantici Mauritania e Lusitania della compagnia rivale Cunard.
La nave partì per il suo primo viaggio il 10 aprile 1912 da Southampton (Inghilterra) verso New York (USA), comandata dal capitano Edward J. Smith. A causa del risucchio causato dalla partenza del Titanic, la nave New York ormeggiata nelle vicinanze ruppe gli ormeggi e si avvicinò pericolosamente alla prima. Il mancato incidente causò comunque un ritardo di un'ora. Dopo avere attraversato La Manica il Titanic fece sosta a Cherbourg in Francia per caricare altri passeggeri, poi sostò il giorno seguente a Queenstown (oggi Cobh) in Irlanda prima di proseguire per New York. L'ultima foto del Titanic in navigazione venne presa poco prima che doppiasse la roccia di Fastnet. Il mito della sua presunta inaffondabilità era stato creato dalla stampa, non dalla compagnia armatoriale (che non fece ovviamente alcunché per smentire la voce), ed era dovuta al fatto che il transatlantico poteva star a galla anche con quattro compartimenti stagni completamente allagati. La notte fatale dello scontro con l'iceberg, i compartimenti stagni allagati furono ben sei. "Neppure Dio potrebbe colarlo a picco" fu la voce diffusa a mezzo stampa prima della sciagura.
Affondò nel suo viaggio inaugurale nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, dopo essere entrato in collisione con un iceberg. La sciagura, in cui persero la vita 1503 dei 2200 passeggeri imbarcati (morirono circa il 40% dei passeggeri di prima classe e il 70% di quelli di terza classe), suscitò un'enorme impressione e fu occasione per la convocazione della prima conferenza per la sicurezza della vita umana in mare. Fu una delle più gravi tragedie marittime di tutti i tempi.
Violet Constance Jessop, hostess della White Star Line, si salvò dall'affondamento del Titanic sulla scialuppa n. 16, salvando un bambino e venendo recuperata dalla Carpathia. Nel 1910 Violet era a bordo dell'RMS Olympic, nave gemella del Titanic, quando questa, al comando dello stesso capitano Smith del Titanic, speronò un incrociatore nel canale della Manica. Quattro anni dopo, nel 1916, Violet prestava servizio come infermiera sulla HMHS Britannic, la terza nave di classe Olympic dopo il Titanic e l'Olympic, quando questa venne affondata da una mina.
All'epoca dell'affondamento si parlò di una maledizione esistente sulla nave. Si fece un collegamento con una setta di Belfast, dove la nave fu costruita. Si disse che il numero della nave 390904, letto allo specchio si leggesse no pope, ("no papa"), un motto usato dalle sette protestanti estremiste del nord-est dell'Irlanda contro la chiesa cattolica. Si attribuì l'affondamento alla appartenenza alla setta anticattolica del costruttore, la Harland and Wolff company, i cui operai erano per la maggior parte protestanti. Si tratta naturalmente di una leggenda metropolitana senza alcun fondamento reale. Il numero assegnato all'Olympic ed al Titanic erano infatti rispettivamente 400 e 401. L'origine della storia potrebbe risalire al ritrovamento a Cobh di graffiti anti-cattolici sui contenitori del carbone al momento del rifornimento. La rotta seguita dal Titanic ancor oggi viene disertata dal traffico commerciale e / o dal traffico passeggeri perché ritenuta "maledetta". Molti marinai affermano che nelle notti di nebbia si possano udire i gemiti dei passeggeri defunti nella tragedia i cui corpi, mai ritrovati, risultano a tutt'oggi insepolti. In realtà, la rotta viene evitata in quanto ritenuta pericolosa per la presenza dei ghiacci alla deriva.
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