30 aprile 2008
QUESTA SERA L'ALTRA SEMIFINALE BLUES CONTRO REDS
29 aprile 2008
IL CAVALLO DELLA NORTH BANK
La leggenda narra che a metà degli anni 30 un cavallo cadde nel cantiere aperto del North Bank in costruzione. Il cavallo non potè essere salvato e una volta morto fu seppellito proprio sotto la end che divenne la casa dei supporters più accesi dei Gunners. Tuttavia durante i lavori di ristrutturazione effettuati nel North Bank per adeguare lo stadio al Taylor Report che cambiò drasticamente le misure di sicurezza degli stadi inglesi non fu trovato nessun osso di cavallo.
UEFA CUP: FIRENZE INVASA DA 9 MILA SCOZZESI
Per la semifinale di ritorno di Coppa Uefa giovedi' prossimo fra Fiorentina e Glasgow Rangers si annunciano 8-9000 tifosi dalla Scozia. Di questi, pero', solo 2.400 potranno entrare al 'Franchi'. L'assessore allo Sport del Comune di Firenze, Eugenio Giani, ha spiegato che verra' attrezzato per chi non potra' entrare allo stadio, il Mandela Forum, dove probabilmente verra' installato un maxischermo. ''La situazione si annuncia abbastanza delicata per l'ordine pubblico'', sottolinea Giani.
DAL GIALLOROSSO AL ROSSO
Amantino Mancini si appresta a lasciare la Roma a fine stagione. La doppietta segnata domenica al Torino potrebbe essere il saluto d'addio rivolto dal brasiliano ai tifosi giallorossi. L'esterno brasiliano ha diversi ammiratori in Italia (basti pensare a Inter e Juventus), ma il suo destino potrebbe essere all'estero. Dopo l'offerta di un anno fa arrivata dal Lione, ad oggi il club più interessato all'affare sembra il Liverpool. Secondo il tabloid Daily Mirror, il club inglese sarebbe pronto a strappare il giocatore alla Roma per soli 5 milioni di euro, sfruttando l'articolo 17 delle norme Fifa.
BORUC: "GOD BLESS THE POPE"
Nessuna punizione per il portiere del Celtic, Artur Boruc, messo sotto inchiesta per aver mostrato una maglia con l'immagine di Karol Wojtyla. L'estremo difensore polacco aveva indossato una maglia con la scritta "Dio benedica il Papa" al termine del derby di Glasgow vinto per 3-2 dal Celtic sabato scorso. La partita è molto sentita dalle due tifoserie anche perchè il Celtic è l'espressione della parte cattolica della città e i Rangers di quella protestante.
I TIFOSI INGLESI NON SONO SOLO MANGIATORI DI SANDWICH CON I GAMBERETTI....
Molto severe le regole comportamentali da osservare negli impianti sportivi della Premier League. Così sono nati dei nutriti movimenti di supporter che chiedono il ritorno a quei bei vecchi tempi pieni d’atmosfera e passione.
Ormai sono molto di moda anche da noi, quelle che potremmo definire le regole comportamentali da rispettare all’interno di un impianto sportivo. In Inghilterra si chiamano ground rules e vengono prese molto, molto sul serio. Tra la sfilza di divieti che investono il tifoso inglese ce ne sono alcuni ormai accettati più o meno senza troppa fatica - in ogni impianto non si può più fumare, non si possono portare aste di bandiera, strumenti pirotecnici o alcolici sulle tribune (anche se si può bere presso i chioschi presenti all’interno), se si eccede con le parolacce o con atteggiamenti considerati intimidatori si può essere sbattuti fuori - e abbiamo visto con i nostri occhi che questa disposizione spesso viene presa alla lettera, con i trasgressori accompagnati fuori da zelanti steward. Ma ci sono anche regole che provocano il mal di pancia a tanti. In base alle disposizioni dettate dal Taylor Report (il rapporto stilato dopo la tragedia dello stadio Hillsborough di Sheffield, dove nel 1989 persero la vita 96 tifosi) e poi recepite dalla Football Licensing Authority, l’ente che si occupa di monitorare il rispetto delle norme negli stadi da parte dei tifosi, è vietato stare in piedi sui seggiolini. E qui nasce un bel casus belli. Da una parte ci sono i club, che auspicano il rispetto di questa regola, dall’altra un numero crescente di tifosi, nostalgici delle terraces, che non vogliono essere costretti a stare a sedere durante il match. Rimanendo in piedi, sostengono molti frequentatori delle arene britanniche, si aumenterebbe l’atmosfera e la passione, da anni in parte latitante negli all seater stadiums, dove musica sparata a palla a inizio partita o dopo un gol, tamburi di importazione latina e tubolari gonfi d’aria e di loghi degli sponsor - che fanno tanto basket americano e poco calcio inglese - ormai troppo spesso spadroneggiano più dei cori di incitamento alla squadra.
É nato allora un movimento trasversale, denominato Stand Up Sit Down (in piedi, seduti), che auspica un ritorno al passato, con la reintroduzione di porzioni di gradinate «sicure» (safe standing areas) in tutti gli stadi del Regno. «Perché i tifosi di rugby o gli appassionati di musica durante i concerti possono stare in piedi e noi invece no?» si chiedono, con più di un pizzico di fastidio, i promotori della campagna.
La loro iniziativa ha ricevuto migliaia di adesioni, sono nati dei movimenti su base locale - a Manchester quelli del City hanno messo su il The Atmosphere Action Group (il gruppo di azione per creare un’atmosfera adeguata sulle tribune), a Newcastle si è formato il Bring Back The Noise (riportiamo il rumore dentro lo stadio) - ma per adesso di un’inversione di tendenza non se ne parla nemmeno. Anzi, in più di un caso c’è da registrare una certa intransigenza. Nel novembre 2006 alcuni tifosi del West Ham, dotati di abbonamento nella Bobby Moore Stand, si sono visti negare l’entrata per i due match di campionato contro Arsenal e Sheffield United, poiché durante le precedenti partite si erano alzati in piedi troppo spesso. Ad alcuni loro cugini del Tottenham è andata anche peggio, visto che la «squalifica», ovvero la sospensione degli abbonamenti, è durata tre partite.
Certo, il proliferare di seggiolini in plastica ha cancellato il rischio di incidenti come quello di Ibrox nel 1971 o Hillsborough nel 1989 e ha enormemente ridotto la possibilità di aggregazione dei tifosi violenti, favorendo la separazione delle due tifoserie da parte della polizia. Come già accennato, però, ha anche dato una bella mazzata a quella che era una delle peculiarità più apprezzate del football dei maestri: l’atmosfera impareggiabile degli stadi, i cori spontanei cantati da migliaia di fan, il rumore assordante nelle fasi più calde delle partite. «I tifosi devono sostenere la squadra. Coloro che ci seguono in trasferta lo fanno alla grande, ma in casa forse troppa gente, dopo qualche drink e un po’ di sandwich ai gamberetti, non riesce a capire che cosa succede sul campo. Francamente non penso che alcune delle persone che vengono all’Old Trafford sappiano come si scrive correttamente la parola football, figuriamoci se riescono pure a capire in che cosa consiste». Lo sfogo risale a qualche anno fa, per la precisione al 2000, ciò nonostante è drammaticamente attuale. Ad esprimersi in maniera così schietta e senza peli sulla lingua su un certo imborghesimento dei tifosi è Roy Keane, un vero uomo di calcio. Uno che, non abbiamo dubbi, alla comodità di un box privato, tra coppe di champagne, piatti succulenti e una vetrata a protezione dalle intemperie, preferirebbe sempre un posto in qualche end - vecchia o nuova non importa - a pochi metri dai 22 giovanotti impegnati a rincorrere una sfera di cuoio.
Intendiamoci, tutto il calore e la passione di una volta non sono spariti, ma ci sono in dosi fin troppo rarefatte. In giro per il Paese, però, vi capiterà di vedere molte tifoserie in trasferta che non ci pensano nemmeno a piazzare le loro terga su un seggiolino. Beh, almeno lontano da casa non si rischia di perdere l’abbonamento. E poi i supporter più passionali condividono lo stesso credo in materia di modalità di sostegno della propria squadra, per cui è più semplice creare un «fronte compatto» - e gli steward spesso devono rinunciare a chiedere a decine e decine di persone di mettersi a sedere, tanto il loro sarebbe uno sforzo vano. Tuttavia in alcuni casi per dissuadere questo comportamento la Football Licensing Authority ha ridotto la disponibilità dei biglietti per le partite fuori casa (sorte toccata a club come Newcastle e Leeds). Però, a differenza dell’Italia post-Osservatorio del Viminale, oltre Manica il divieto alle trasferte scatta molto di rado.
da Il Manifesto del 6 Dicembre 2007
CRISTIANO:" NO PROBLEM, NO PROBLEM"...
Cristiano Ronaldo ha continuato a ripetere queste parole dopo l’errore dal dischetto che ha impedito al Manchester United di lasciare il Camp Nou con il prezioso gol in trasferta che avrebbe fatto pendere dalla parte degli inglesi l’ago della bilancia della semifinale di Champions League contro il Barcelona.
Il campione portoghese non è sfuggito alla stampa, mostrandosi sorridente e ostentando quella sicurezza che così tanta parte ha avuto nel cammino del Manchester, a un passo dalla terza finale di Coppa dei Campioni.
"A volte si segna, a volte no. Ho sbagliato un rigore, no problem.
Cercherò di segnare a Manchester. Sono sempre ottimista. Ho segnato 38 gol in stagione. Non è un problema se ne sbaglio un paio. Cerco di dare il massimo in ogni partita. Al Manchester ho trasformato 15 o 16 rigori e ne ho sbagliati due. Non penso sia un problema. Nessuno mi ha detto niente perché cerco sempre di segnare e di giocare bene. Oggi ho fallito un rigore, se a Manchester ce ne sarà l’occasione mi ripresenterò sul dischetto”.
SVENNIS IN BILICO PER LA SOCIETA', NON PER LA SQUADRA CHE SI SCHIERA CON LUI
Appare sempre piu' incerto il futuro di Sven Goran Eriksson sulla panchina del Manchester City ma, nonostante le speculazioni dei tabloid, il suo agente assicura che il tecnico svedese non ha alcuna intenzione di dimettersi. Lo scorso fine settimana Eriksson ha avuto un incontro "cordiale" con Thaksin Shinawatra, presidente del club. Secondo le indiscrezioni trapelate l'ex Premier thailandese sarebbe piuttosto deluso dal rendimento della squadra, protagonista di un ottimo avvio di stagione, ma calata con un girone di ritorno decisamente negativo.
Attualmente i Citizens sono noni, senza piu' speranze di acciuffare un posto in Europa. Diversi tabloid oggi scrivono che Eriksson avrebbe confessato ad amici che il suo tempo a Manchester e' gia' scaduto. Dichiarazioni smentite dal suo agente, Athole Still: "Non esiste che si dimetta dopo l'ottimo lavoro svolto quest'anno". Anche il club inglese ha emesso un comunicato ribadendo la fiducia - almeno fino
al termine della stagione - al tecnico svedese. "Sven-Goran Eriksson ha confermato di non avere alcuna intenzione di andarsene. Sara' dunque regolarmente a Carrington per dirigere i prossimi allenamenti come al solito".
Al fianco del tecnico si e' schierata la squadra che attraverso il capitano Michael Ball ha difeso l'operato dello svedese. "Tutti i giocatori sono con lui al 100%, ci piacciono le sue metodologie di allenamento, la sua tattica di gioco.
Se questo club vuole migliorare deve confermare lo staff tecnico e acquistare qualche nuovo giocatore".
SIR ALEX PIU' SICURO CHE MAI:" ABBIAMO UNA CHANCE MERAVIGLIOSA".
Sir Alex Ferguson ha chiesto al Manchester United di sfruttare a pieno la "chance meravigliosa" di raggiungere la finale di Champions League superando il Barcelona nel ritorno della semifinale.
Dopo otto mesi e 990 minuti di calcio, tutto dipenderà da quale squadra riuscirà a mantenere i nervi saldi all'Old Trafford. Il Manchester United è caduto in questa fase la scorsa primavera contro il Milan, la terza sconfitta in quattro semifinali disputate durante l'era Ferguson, ma lo scozzese crede che la sua squadra riuscirà a spuntarla dopo lo 0-0 dell'andata in Spagna. "Abbiamo i giocatori adatti alle grandi partite, quelli che possono deciderle", ha detto Sir Alex, che ha guidato la squadra a undici successi interni consecutivi in Europa.
Il manager scozzese ha descritto la prestazione dell'andata come "probabilmente la peggiore in Europa in questa stagione" ma dopo la sconfitta per 2-1 in casa del Chelsea in campionato, vuole una reazione. "Credo che sarà una partita più aperta rispetto a quella del Nou Camp ed entrambe le squadre potranno spuntarla. Però credo che abbiamo una chance meravigliosa di farcela. A tratti sarà una partita tattica, ma altre volte ci saranno le esplosioni di gioco che ci aspettiamo dalla nostra squadra".
IN NAZIONALE RENDIMENTO OPPOSTO CHE IN PREMIER, CAPELLO PRONTO A TROVARE LA CURA
La sfida piu' difficile che attende Fabio Capello sulla panchina inglese e' di comprendere perche' i campioni della Premiership all'improvviso si smarriscono quando indossano la maglia della loro nazionale.
E' stato lo stesso Ct a mettere in evidenza l'evidente scarto di rendimento che diversi campioni inglesi accusano quando giocano per l'Inghilterra. "Questo era un problema che ha avuto anche il mio predecessore - ha spiegato Capello -.
Spero di riuscire a capirlo e correggerlo. Perche' considerando i risultati dei club inglesi in Champions League, la Premier League e' il miglior campionato al mondo". Eppure, nonostante le tre squadre in semifinale d'Europa, l'Inghilterra e' rimasta fuori da Euro 2008. "Non posso fare miracoli, questi sono i giocatori a mia disposizione e posso chiamare solo questi. Sviluppare nuovi talenti richiede molto tempo. Ovviamente sarebbe meglio avere piu' giocatori di casa nei club inglesi,
ma e' anche importante il confronto con gli stranieri", ha spiegato Capello.
L'ex tecnico del Real Madrid ha infine rivelato che scegliera' il suo nuovo capitano prima della sfida di agosto contro la Repubblica Ceca. "Voglio verificare le qualita' del futuro capitano dentro ma anche fuori dal campo - il monito di Capello -. Per questo non ho ancora fatto una scelta definitiva, il capitano deve essere un leader, un esempio per tutta la squadra".
28 aprile 2008
CRISTIANO ELETTO MIGLIOR GIOCATORE DELL'ANNO IN PREMIER. MIGLIOR GIOVANE CESC FABREGAS
Come ampiamente previsto al termine di una stagione assolutamente irresistibile Cristiano Ronaldo e' stato votato Miglior Calciatore dell'anno dai tesserati della Premiership. Per il 23enne portoghese, autore di 38 reti in tutte le competizioni, si tratta della seconda affermazione consecutiva. "Mi sento molto bene, e' un grande momento, un vero onore. Devo ringraziare i miei compagni di squadre perche' e' anche grazie a loro se ho vinto", le parole di Ronaldo, che ha avuto la meglio tra una rosa di campioni che comprendeva anche Fernando Torres e Steven Gerrard (Liverpool, Emmanuel Adebayor (Arsenal), David James (Portsmouth) e Cesc Fabregas dell'Arsenal.
Il centrocampista spagnolo dei Gunners si e' consolato con il premio come Miglior Giovane. Ronaldo ha rivelato di aver votato per Adebayor: "Diversi campioni hanno disputato una grande stagione, ma credo di aver meritato questa vittoria".
Il centrocampista spagnolo dei Gunners si e' consolato con il premio come Miglior Giovane. Ronaldo ha rivelato di aver votato per Adebayor: "Diversi campioni hanno disputato una grande stagione, ma credo di aver meritato questa vittoria".
SUBITO A LAVORO LA FOOTBALL ASSOCIATION, DOPO LA RISSA A STAMFORD BRIDGE, RISCHIANO GROSSO ALCUNI CALCIATORI DEL MAN UNITED
Saranno le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso di Stamford Bridge a determinare chi ha dato il via alla rissa che ha visto protagonisti sei giocatori del Manchester United ed alcuni inservienti del Chelsea sabato dopo il fischio finale del match di Premier League vinto sabato per 2-1 dai blues sui Red Devils. Secondo la ricostruzioni rese dai calciatori del Man United coinvolti Patrice Evra, Gary Neville, Park Ji-sung, Danny Wellbeck, John O'Shea e Paul Scholes, la rissa sarebbe scoppiata in seguito ad un "grave insulto"
a sfondo razzista indirizzato dagli addetti al campo verso il difensore francese di colore. "Evra è andato a chiedere spiegazioni e per tutta risposta quelli lo hanno aggredito", ha raccontato Carlos Tevez al The Guardian. "Noi siamo accorsi per difendere il nostro compagno, ma in pochi momenti ci siamo ritrovati circondati dagli stewards. La rissa è scoppiata trenta minuti dopo il fischio finale del match, quando, tornati in campo per un allenamento defatigante, alcuni giocatori del Manchester United sono stati invitati dagli addetti alla manutenzione del prato a spostarsi in una certa zona per favorire il lavoro di taglio dell'erba, necessario in quel momento in previsione della semifinale di ritorno di Champions League che Stamford Bridge dovra ospitare domani tra Chelsea e Liverpool. Gli addetti avrebbero invitato i calciatori del Man United a seguire inoltre una direzione di corsa uguale a quella del tagliaerba.
a sfondo razzista indirizzato dagli addetti al campo verso il difensore francese di colore. "Evra è andato a chiedere spiegazioni e per tutta risposta quelli lo hanno aggredito", ha raccontato Carlos Tevez al The Guardian. "Noi siamo accorsi per difendere il nostro compagno, ma in pochi momenti ci siamo ritrovati circondati dagli stewards. La rissa è scoppiata trenta minuti dopo il fischio finale del match, quando, tornati in campo per un allenamento defatigante, alcuni giocatori del Manchester United sono stati invitati dagli addetti alla manutenzione del prato a spostarsi in una certa zona per favorire il lavoro di taglio dell'erba, necessario in quel momento in previsione della semifinale di ritorno di Champions League che Stamford Bridge dovra ospitare domani tra Chelsea e Liverpool. Gli addetti avrebbero invitato i calciatori del Man United a seguire inoltre una direzione di corsa uguale a quella del tagliaerba.
FLAMINI HA SCELTO MILAN,HLEB VICINO INTER INDIPENDENT:4 MLN A STAGIONE AL FRANCESE,PRENDERA' POSTO GATTUSO?
Futuro italiano per Mathieu Flamini che ha accettato l'offerta del Milan e si appresta a firmare un contratto di cinque anni con i rossoneri.
E' quanto scrive oggi il quotidiano britannico Independent secondo cui la societa' rossonera ha vinto la concorrenza della Juventus grazie al sontuoso ingaggio offerto al 24enne francese: quattro milioni di euro a stagione.
In scadenza di contratto a fine giugno, Flamini sembra dunque intenzionato a lasciare l'Arsenal dopo quattro stagioni in Premiership.
Fino all'ultimo Arsene Wenger, che lo aveva acquistato nel'estate 2004 dal Marsiglia, ha cercato di trattenerlo ma senza successo.
Flamini - scrive il quotidiano britannico - e' destinato a prendere il posto di Gennaro Gattuso nel centrocampo milanista della prossima stagione dal momento che Ringhio e' intenzionato a lasciare San Siro per vivere un'esperienza all'estero.
Ma per i Gunners quella di Flamini non e' l'unica dolorosa partenza all'orizzonte: anche Alexander Hleb ha le valigie pronte, destinazione Milano sponda Inter.
L'ala bielorussa presto firmera' un quadriennale con i nerazzurri, nelle casse dell'Arsenal entreranno oltre 14 milioni di euro.
27 aprile 2008
MINI RISSA PRIMA DEL MATCH A STAMFORD BRIDGE. ZUFFA FRA EVRA, PARK, ALEX E RIO CON GLI STEWARD A SEPARARLI...
Londra, sabato 26 aprile. Sole cocente a Stamford Bridge per la sfida scudetto fra Chelsea e Man United, alla fine vinceranno i blues di Drogba per 2-1 con due reti del tedesco Ballack, la seconda su rigore quasi al novantesimo. Ma prima della gara una rissa fra gli atleti che si scaldano e fanno allenamento...Rio Ferdinand si è scusato per un calcio involontario (dice lui..) ad uno steward..
26 aprile 2008
CHELSEA PRIMO IN CLASSIFICA, BATTUTO LO UNITED 2-1 A STAMFORD BRIDGE CON UN DOPPIO BALLACK
Il Chelsea passa in vantaggio al 45' p.t con Ballack, poi pareggia Rooney al 56' e poi entra Ronaldo e poi anche Sheva. Al minuto 82' proprio l'ucraino salva sulla linea a Cech battuto e poi Carrick prende la palla di mano in area al minuto 86 e Ballack su penalty spiazza van der Sar, 2-1 a Stamford Bridge e ora i due clyb sono insieme a quota 81 punti! La vittoria e i due goals sono dedicati alla mamma di Lampard, scomparsa nelle ultime ore. Lamps infatti non era in campo.
MERCATO: LUKA MODRIC è DEL TOTTENHAM
Il nazionale croato e capitano della Dinamo Zagabria è da oggi un giocatore del Tottenham per la nuova stagione 2008/09. E' tutto fatto!
Il Tottenham ha svelato i dettagli dell'affare che porterà Luka Modric (22) a vestire la maglia degli Spurs. Nelle casse della Dinamo Zagabria andrà una cifra vicina ai 21 milioni di euro (e non 26 come inizialmente trapelato), mentre il promettente centrocampista firmerà - dopo aver ottenuto il permesso di lavoro - un contratto di sei anni, che scadrà nel giugno 2014.
25 aprile 2008
uefa cup semifinale: ad ibrox finisce solo 0-0 contro la fiorentina
24 aprile 2008
LO UNITED CONTRO I BLUES. FINALE PAZZESCO IN PREMIER LEAGUE
Solo 3 punti separano la capolista Manchester United dal Chelsea.
Domenica i Red Devils fanno visita ai Blues, che a tre giornate dalla fine non hanno ancora perso la speranza di un clamoroso sorpasso. Nell'intervallo tra l'andata e il ritorno delle semifinali Champions League, che vedono Blues e United opposti rispettivamente a Liverpool e Barcellona, le prime due della classe aprono il programma della 36/a giornata.
Appuntamento all'ora di pranzo allo Stamford Bridge dove la squadra di Avran Grant, imbattuta tra le mura domestiche da 100 partite, attende la vista dei Red Devils. Miglior attacco (73 reti in 35 gare) e migliore difesa (19) per Sir Alex Ferguson che, grazie alla miglior differenza reti (+56 contro +36)
resterebbe prima anche in caso di sconfitta. All'andata, lo scorso 23 settembre, fini' con la vittoria dello United grazie alle reti di Carlos Tevez e Louis Saha.
Era la prima panchina di Grant dopo l'allontanamento di Jose Mourinho.
Da li' in poi i Blues hanno perso una sola volta in campionato (in dicembre, in casa dell'Arsenal) risalendo costantemente la classifica fino a tornare a ridosso del vertice. A complicare la corsa verso il 17/o titolo nazionale per lo United ci si e' messo il pareggio in casa del Blackburn nell'ultima giornata che ha ridotto il margine di vantaggio. I Blues hanno un duplice vantaggio: il giorno in piu' di riposo dall'impegno europeo e il fattore campo. Ma lo United puo' contare su due risultati utili su tre e con un successo a Londra avrebbe virtualmente chiuso il discorso con due giornate di anticipo. In attesa del posticipo di lunedi', quando l'Arsenal fara' visita al fanalino di coda gia' retrocesso Derby, il Liverpool puo' avvicinarsi al terzo posto in caso di vittoria a Birmingham, sponda City.
Per la squadra di Alex McLeish, terz'ultima, un punto nelle ultime tre gare, c'e' l'obbligo di fare risultato. Spareggio Uefa a Goodison, domenica pomeriggio, tra Everton e Aston Villa, attardato tre punti ma con una migliore differenza reti rispetto ai Toffees. Chi vince mette un'ipoteca sul quinto posto. Altrettanto incerto, e decisivo ai fini della lotta per la salvezza, anche l'incontro al JJB Stadium tra Wigan e Reading, dietro quattro punti, che con il Bolton (di scena in casa del Tottenham), galleggia un solo punto sulla zona retrocessione.
Domenica i Red Devils fanno visita ai Blues, che a tre giornate dalla fine non hanno ancora perso la speranza di un clamoroso sorpasso. Nell'intervallo tra l'andata e il ritorno delle semifinali Champions League, che vedono Blues e United opposti rispettivamente a Liverpool e Barcellona, le prime due della classe aprono il programma della 36/a giornata.
Appuntamento all'ora di pranzo allo Stamford Bridge dove la squadra di Avran Grant, imbattuta tra le mura domestiche da 100 partite, attende la vista dei Red Devils. Miglior attacco (73 reti in 35 gare) e migliore difesa (19) per Sir Alex Ferguson che, grazie alla miglior differenza reti (+56 contro +36)
resterebbe prima anche in caso di sconfitta. All'andata, lo scorso 23 settembre, fini' con la vittoria dello United grazie alle reti di Carlos Tevez e Louis Saha.
Era la prima panchina di Grant dopo l'allontanamento di Jose Mourinho.
Da li' in poi i Blues hanno perso una sola volta in campionato (in dicembre, in casa dell'Arsenal) risalendo costantemente la classifica fino a tornare a ridosso del vertice. A complicare la corsa verso il 17/o titolo nazionale per lo United ci si e' messo il pareggio in casa del Blackburn nell'ultima giornata che ha ridotto il margine di vantaggio. I Blues hanno un duplice vantaggio: il giorno in piu' di riposo dall'impegno europeo e il fattore campo. Ma lo United puo' contare su due risultati utili su tre e con un successo a Londra avrebbe virtualmente chiuso il discorso con due giornate di anticipo. In attesa del posticipo di lunedi', quando l'Arsenal fara' visita al fanalino di coda gia' retrocesso Derby, il Liverpool puo' avvicinarsi al terzo posto in caso di vittoria a Birmingham, sponda City.
Per la squadra di Alex McLeish, terz'ultima, un punto nelle ultime tre gare, c'e' l'obbligo di fare risultato. Spareggio Uefa a Goodison, domenica pomeriggio, tra Everton e Aston Villa, attardato tre punti ma con una migliore differenza reti rispetto ai Toffees. Chi vince mette un'ipoteca sul quinto posto. Altrettanto incerto, e decisivo ai fini della lotta per la salvezza, anche l'incontro al JJB Stadium tra Wigan e Reading, dietro quattro punti, che con il Bolton (di scena in casa del Tottenham), galleggia un solo punto sulla zona retrocessione.
I VILLANS RINCORRONO LA QUALIFICAZIONE UEFA....
Prosegue la rincorsa dell'Aston Villa all'Europa, dopo essere salito al sesto posto della Premiership a tre giornate dal termine. Per quelli del Villa Park l'obiettivo è il sorpasso sull'Everton. Da inizio marzo la squadra di Martin O'Neill, reduce dalla trionfante vittoria nel derby contro il Birmingham City, ha recuperato ben otto lunghezze ai Toffees, prossimi avversari a Goodison Park domenica prossima. In caso di vittoria a Liverpool, l'Aston Villa raggiungerebbe i ragazzi di David Moyes a 61 punti, ma in vantaggio nella differenza reti (+22 contro +21). "Credo che sia stata una buona stagione per l'Everton ma ora anche noi siamo li', ad un passo - le parole di O'Neill -.
L'abbiamo sempre detto che avremmo creduto all'Europa almeno fino a quando ne avessimo avuto la possibilita"'. Sugli scudi Ashley Young, autore di due gol nella stracittadina, e candidato per un posto fisso nell'Inghilterra di Fabio Capello: "Con questo commissario tecnico Ashley ha grandi possibilita' di far bene, ha disputato una stagione meravigliosa".
L'abbiamo sempre detto che avremmo creduto all'Europa almeno fino a quando ne avessimo avuto la possibilita"'. Sugli scudi Ashley Young, autore di due gol nella stracittadina, e candidato per un posto fisso nell'Inghilterra di Fabio Capello: "Con questo commissario tecnico Ashley ha grandi possibilita' di far bene, ha disputato una stagione meravigliosa".
GUNNERS FUORI DALL'EUROPA E DALLA PREMIERSHIP. ORA WENGER TEME LA PARTENZA DEI BIG
Metabolizzata la doppia bocciatura, in Europa e in Premiership, Arsene Wenger lotta perche' non venga smobilitato il suo giovane Arsenal, persuadendo i suoi campioni a restare. E' dal 2005 che i Gunners non conquistano un trofeo: all'epoca la squadra di Wenger conquisto' la Coppa d'Inghilterra, da li' in avanti nient'altro. Un'astinenza divenuta insopportabile per alcuni tra i Gunners alla ricerca di club che garantiscano loro prestigiosi traguardi. Come Cesc Fabregas e Alexander Hleb sono gli obiettivi di numerosi club europei, e la loro permanenza all'Emirates stadium e' tutt'altro che scontata. "Puoi andare al Real Madrid o al Barcellona, ma non hai piu' garanzie di vincere che qui con noi - le parole di Wenger -. Da questa stagione dobbiamo uscire con la convinzione di poter conquistare anche noi i traguardi piu' importanti. Sarebbe criminoso smettere di credere nelle nostre capacita' proprio adesso. Abbiamo perso tre gare in questa stagione che avremmo potuto evitare e sarebbe stato tutto diverso. Anche per questo voglio insistere su questo gruppo: siamo una squadra molto giovane con un grande avvenire davanti a noi".
IL CHELSEA PIOMBA SU FRANK RIBERY....
Secondo radio-mercato il club di Premiership ha pronti 27 milioni di euro per strappare il fantasista francese al Bayern Monaco. Sia Frank Arnesen sia Rainer Bonhof, responsabili del mercato dei Blues, lo scorso fine settimana sono volati
a Berlino per assistere alla finale di Coppa di Germania che ha visto i bavaresi di Ribery trionfare sul Borussia Dortmund. Proveniente dal Marsiglia, il 25enne francese ha conquistato tutti nella prima stagione in Bundesliga, risultando decisivo, al pari di Luca Toni, per i successi del Bayern. Ribery, inoltre, e' uno dei giocatori preferiti da Roman Abramovich, cha ha gia' stanziato 135 milioni di euro per rafforzare il Chelsea
la prossima estate. Ma non sara' facile convincere Jurgen Klinsmann a lasciare partire la stella francese, che ha un contratto pluriannuale con il club tedesco.
a Berlino per assistere alla finale di Coppa di Germania che ha visto i bavaresi di Ribery trionfare sul Borussia Dortmund. Proveniente dal Marsiglia, il 25enne francese ha conquistato tutti nella prima stagione in Bundesliga, risultando decisivo, al pari di Luca Toni, per i successi del Bayern. Ribery, inoltre, e' uno dei giocatori preferiti da Roman Abramovich, cha ha gia' stanziato 135 milioni di euro per rafforzare il Chelsea
la prossima estate. Ma non sara' facile convincere Jurgen Klinsmann a lasciare partire la stella francese, che ha un contratto pluriannuale con il club tedesco.
CHAMPIONS: 0-0 AL CAMP NOU FRA BARCELONA E MAN UNITED. CATENACCIO INGLESE E TROPPE OCCASIONI FALLITE DAI CATALANI, MA RONALDO HA SBAGLIATO UN RIGORE..
Finisce 0-0 la gara d'andata della seconda semifinale di Champions tra Barcellona e Manchester United (in completo bianco) disputata al Camp Nou. Gli inglesi al 3' hanno fallito un calcio di rigore con l'errore di Cristiano Ronaldo. Ora nel ritorno a Old Trafford la prossima settimana, il club catalano avrà a disposizione due risultati su tre per andare in finale a Mosca.
IL MANCHESTER UNITED MODELLO EUROPA NON PIACE ALLA CRITICA. TROPPO DIFENSIVO!
Il Manchester Utd ha pareggiato 0-0 a Barcellona nell'andata delle semifinali di Champions, badando soltanto a contenere i blaugrana. Eppure la stampa europea non critica l'atteggiamento dei Red Devils. Chiusi in trasferta, più coraggiosi in casa. Eppure la stampa europea non critica i Red Devils: i tabloid inglesi si concentrano soltanto sull'inatteso errore di Ronaldo dagli undici metri, mentre quelli spagnoli (compresi El Mundo Deportivo e Sport, le testate sportive catalane) applaudono il Barcellona e parlano di "ordenada defensa" dello United. Avrebbero usato gli stessi toni pacati per definire una prestazione simile di un club italiano? O si sarebbe parlato di difensivismo a oltranza? Sia chiaro: le squadre di serie A hanno sostanzialmente fallito in questa Champions e la qualità del calcio inglese di vertice (a livello di club) è nettamente superiore, al momento. Però, se anche uno squadrone come il Manchester Utd a volte si chiude in difesa, bisogna dirlo. Ammetterlo con onestà, magari lodando anche l'umiltà di campioni disponibili al sacrificio. Non c'è nulla di male, no?
23 aprile 2008
Ecco chi è AVI GRANT...boss dei blues!
Avraham Grant detto Avi, nato a Petah Tiqwa, 6 maggio 1955) è un allenatore di calcio israeliano, attuale tecnico del club inglese del Chelsea. Lui, così timido e avaro di emozioni, almeno stando alle apparenze, nulla a che vedere con l'estroso "The special one" portoghese Josè Mourinho, capace di vincere due titoli di fila nel 2005 e 2006 proprio col Chelsea. Però dietro c'è quella storia tragica della sua famiglia annientata dal freddo della Siberia per sfuggire alla Germania nazista e all'olocausto.
Avi iniziò ad allenare già nel 1972 nel settore giovanile dell'Hapoel Petah Tiqwa. Dopo 14 anni trascorsi con il club e una vittoria nella Liga Leumit l'Noar nel 1985, nel 1986 fu promosso allenatore della prima squadra, che condusse a due vittorie finali nella Toto Cup, nel 1990 e nel 1991, riuscendo a riportare l'Hapoel Petah Tiqwa nell'élite del calcio israeliano dopo quasi 25 anni. Nell'ultima stagione con la squadra perse il campionato e la Coppa d'Israele in 3 giorni a vantaggio del Maccabi Haifa. Nell'anno seguente il club vinse il primo trofeo maggiore dopo 30 anni, conquistando la Coppa d'Israele.
Nella stagione successiva Grant fu ingaggiato dal Maccabi Tel Aviv e vinse il titolo nazionale con 13 punti di vantaggio sulla seconda classificata, giungendo in finale di Coppa d'Israele. Nel 1994 riuscì ad aggiudicarsi la coppa e nel 1995 il titolo israeliano.
Si trasferì poi all'Hapoel Haifa, con cui si piazzò quarto in campionato. Nel 1997 fece ritorno al Maccabi Tel Aviv, dove rimase sino al 2000 ottenendo meno successi di quanti aveva raggiunto nel precedente periodo nel club. Vinse infatti la Toto Cup nel 1999.
Grant firmò per il Maccabi Haifa nel 2000 e vi restò fino al 2002. Vinse due titoli israeliani nel 2001 e nel 2002, la Toto Cup nel 2002 e perse per un soffio la Coppa d'Israele nello stesso anno.
Nel 2002 fu nominato commissario tecnico della Nazionale israeliana al posto del danese Richard Møller Nielsen. Fallì la qualificazione al campionato del mondo 2006 giungendo terzo nel proprio girone dopo Francia e Svizzera. Malgrado la mancata qualificazione, il cammino della Nazionale di Grant nel suo raggruppamento fu comunque positivo, considerato che chiuse imbattuta con quattro vittorie, sei pareggi e nessuna sconfitta.
Nell'ottobre 2005 Grant annunciò che avrebbe lasciato la panchina della Nazionale alla scadenza del contratto, prevista per il giugno seguente, quando diventò il direttore tecnico del Portsmouth allenato da Harry Redknapp.
Amico personale del presidente del Chelsea Roman Abramovich, l'8 luglio 2007 fu nominato Director of Football del club londinese. Dopo le dimissioni di José Mourinho il 20 settembre 2007, Grant fu nominato nuovo allenatore del Chelsea con Steve Clarke come assistente. Non essendo in possesso della licenza UEFA Pro, in teoria Grant potrebbe allenare il club soltanto per dodici settimane, trascorse le quali avrebbe bisogno di un'autorizzazione dalla FA per continuare ad esercitare le sue mansioni. Ha esordito sulla panchina dei Blues con una sconfitta per 2-0 in trasferta contro il Manchester United.
Nella stagione successiva Grant fu ingaggiato dal Maccabi Tel Aviv e vinse il titolo nazionale con 13 punti di vantaggio sulla seconda classificata, giungendo in finale di Coppa d'Israele. Nel 1994 riuscì ad aggiudicarsi la coppa e nel 1995 il titolo israeliano.
Si trasferì poi all'Hapoel Haifa, con cui si piazzò quarto in campionato. Nel 1997 fece ritorno al Maccabi Tel Aviv, dove rimase sino al 2000 ottenendo meno successi di quanti aveva raggiunto nel precedente periodo nel club. Vinse infatti la Toto Cup nel 1999.
Grant firmò per il Maccabi Haifa nel 2000 e vi restò fino al 2002. Vinse due titoli israeliani nel 2001 e nel 2002, la Toto Cup nel 2002 e perse per un soffio la Coppa d'Israele nello stesso anno.
Nel 2002 fu nominato commissario tecnico della Nazionale israeliana al posto del danese Richard Møller Nielsen. Fallì la qualificazione al campionato del mondo 2006 giungendo terzo nel proprio girone dopo Francia e Svizzera. Malgrado la mancata qualificazione, il cammino della Nazionale di Grant nel suo raggruppamento fu comunque positivo, considerato che chiuse imbattuta con quattro vittorie, sei pareggi e nessuna sconfitta.
Nell'ottobre 2005 Grant annunciò che avrebbe lasciato la panchina della Nazionale alla scadenza del contratto, prevista per il giugno seguente, quando diventò il direttore tecnico del Portsmouth allenato da Harry Redknapp.
Amico personale del presidente del Chelsea Roman Abramovich, l'8 luglio 2007 fu nominato Director of Football del club londinese. Dopo le dimissioni di José Mourinho il 20 settembre 2007, Grant fu nominato nuovo allenatore del Chelsea con Steve Clarke come assistente. Non essendo in possesso della licenza UEFA Pro, in teoria Grant potrebbe allenare il club soltanto per dodici settimane, trascorse le quali avrebbe bisogno di un'autorizzazione dalla FA per continuare ad esercitare le sue mansioni. Ha esordito sulla panchina dei Blues con una sconfitta per 2-0 in trasferta contro il Manchester United.
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