28 novembre 2008

FOUR FOUR......UNBELIEVABLE!!!!!!!!

DI CANIO: MAI SENZA COCA-COLA....



LONG JOHN IN MAGLIA COSMOS

1996/97 CELTIC FC: TEAM LINE UP

LEEDS vs. ORIENT

CHARLTON vs. ORIENT

ASTON VILLA vs. PORT VALE

ORIENT vs. FULHAM

FA CUP & BLACKPOOL FOOTBALL CLUB

BLOOMFIELD ROAD


WORK IN PROGRESS

CHAMPIONS IN BLUE


ECCO LA NUOVA STELLA ARGENTINA DEL LEEDS...IL 24enne LUCIANO HECTOR BECCHIO




WHAT ELSE...


"Fin da piccolo tifavo forte per il Liverpool pur abitando a Dublino ed ora sono arrivato ad Anfield, è un sogno che si avvera". ROBBIE KEANE


BACK IN BUSINESS WITH TONY WOODCOCK


Nativo di Nottingham, Woodcock iniziò la carriera professionistica al Forest, club per il quale firmò nel 1974 un contratto da praticante. Dopo 11 presenze in campionato fu quindi inviato in presito, prima al Lincoln City, poi al Doncaster.
Nel 1976 Woodcock fu richiamato in pianta stabile dal Nottingham Forest e divenne titolare della squadra che si avviava a realizzare un’impresa che a tutt’oggi non è stata ancora eguagliata: promosso, sotto la guida tecnica di Brian Clough, dalla Seconda alla Prima Divisione nel 1976/77, il club si laureò campione d’Inghilterra nel 1977/78 e vinse la Coppa dei Campioni 1978/79, vittoria resa più notevole dal fatto di avere eliminato al primo turno i campioni d’Europa uscenti del Liverpool, all’epoca ai vertici del calcio europeo.
Al termine della stagione Woodcock si trasferì in Germania al Colonia, che il Nottingham aveva incontrato in semifinale di Coppa e i cui responsabili tecnici erano rimasti favorevolmente impressionati dalla performance del giocatore inglese. In Bundesliga Woodcock rimase tre stagioni, riportando come massimo risultato il secondo posto finale nel 1982 e la finale di Coppa di Germania del 1980 (mentre in quello stesso anno il Nottingham Forest ripeteva in Coppa dei Campioni il successo di 12 mesi prima).
Dopo il campionato del mondo 1982, che giocò da titolare con la Nazionale inglese, Woodcock tornò in patria, acquistato dall’Arsenal per 500.000 sterline: in ognuna delle quattro stagioni trascorse a Londra egli fu il miglior marcatore della squadra, raggiungendo il picco al termine della stagione 1983/84, con 21 goal, e segnando cinque goal nella vittoria contro l’Aston Villa (record del dopoguerra per il club). Un infortunio occorsogli nel marzo 1985, tuttavia, di fatto gli rovinò la carriera: un anno dopo, il nuovo manager dell'Arsenal, George Graham, comunicò a Woodcock che questi non rientrava nei piani del club e che quindi era libero di cercarsi un altro ingaggio.
Tornò quindi in Germania, dove terminò la sua carriera: dapprima nuovamente al Colonia, con 49 presenze e 11 goal in 2 stagioni, poi nell’altra squadra cittadina, il Fortuna Colonia fino al 1990, anno del ritiro.
In Nazionale Woodcock esordì nel 1978 nel Torneo Interbritannico contro l’Irlanda del Nord; fece parte delle selezioni nazionali qualificatesi per il campionato d’Europa 1980 in Italia e il campionato del mondo 1982 in Spagna; disputò l’ultimo incontro nel 1986, poco prima dell’avvio del campionato del mondo in Messico, dei cui selezionati comunque non fu parte. In totale furono 42 (con 16 goal) le presenze totali con la maglia dell’Inghilterra.
Dopo il ritiro dal calcio giocato Woodcock rimase in Germania per dedicarsi alla carriera tecnica (allenò sia il Fortuna che il Viktoria Colonia, e anche il Lipsia) e manageriale (fu direttore sportivo dell’Eintracht Francoforte), ma a metà degli anni novanta tornò in patria dove attualmente gestisce un’agenzia di notizie sportive insieme al suo ex compagno di club e di Nazionale Viv Anderson.

MA QUALE GAZZA....RIISE RESTA UN GLADIATORE


John Arne Riise rimarrà alla Roma. Il manager del Newcastle, Joe Kinnear, vorrebbe l'ex esterno del Liverpool ai Magpies alla riapertura del mercato a gennaio. Riise, che non ha convinto in questi suoi primi mesi in giallorosso, declina però l'offerta e in un'intervista al sito norvegese fvn.no ribadisce la sua volontà di restare a Roma, nonostante la deludente classifica della squadra di Spalletti. "Non siamo in crisi e io amo sfide come questa". Riise vuole vincere ancora la Champions come nel 2005 con i reds!

C'MON FROG, LIGHT MY FIRE....please


L'Uefa potrebbe punire duramente il Marsiglia. Durante la gara di Champions a Liverpool, un tifoso francese ha infatti colpito Steven Gerrard con un accendino. La commissione disciplinare dell'organismo europeo ha confermato oggi che l'episodio è stato registrato nel referto della partita. Il delegato Uefa ha poi comunicato l'accaduto agli organi competenti. La sfida era terminata con la vittoria dei Reds per 1-0, proprio grazie ad una rete del capitano di testa sotto il settore ospiti...

CIAO CIAO ISLANDA....MA QUANTI BUFFI LASCI AL WEST HAM.....


Si prospettano tempi duri per Gianfranco Zola e i suoi Hammers. Il proprietario del club, Bjorgolfur Gudmundsson, è costretto a vendere per evitare la bancarotta: un giudice inglese ha sentenziato che il West Ham dovrà pagare trentacinque milioni di sterline allo Sheffield per l'affaire Tevez, sentenza che mette nei guai il multimiliardario, che deve anche fronteggiare la crisi delle banche islandesi. In uscita da Upton Park c'è lo svizzero Behrami (lo vuole la Roma anche se Valon ha giocato con la Lazio e segnato anche nel derby...) in entrata si parla invece del prestito di Giovinco, il folletto della Juve chiuso da Del Piero.

IL CITY SBANCA LA RUHR E SCHIANTA LO SCHALKE...ma non 04 ma "solo" 0-2.....







Il Man City vince in Germania la gara del suo gironcino di Coppa Uefa. A Gelsenkirchen i mancuniani passano in vantaggio con Benjani (ex Pompey) e raddoppiano con l'irlandese Ireland, ovviamente...da notare nelle foto la terza maglia del club nella grande notte tedesca, un completo arancione molto sgargiante ma efficace e fortunato, da ripetere presto!

LA ROMA PASSA IN TRANSILVANIA e SOGNA LA FINALE NEL SUO STADIO...


Vittoria per 3-1 dei romani a Cluj-Napoca in Romania. Doppietta di Brighi e punizione capolavoro di Totti, per gli amaranto in gol il bomber burkinabè Youssuf Konè (ex Rosenborg). Ora la Roma è in testa al girone A ed il Chelsea deve vincere l'ultima gara a Londra proprio contro il CFR Cluj di Trombetta, se resterà in sella...
Cluj, un'atmosfera da vampiri e una notte da lupi: i cento tifosi giallorossi accorsi in Transilvania per seguire Totti e compagni possono festeggiare i propri idoli a petto in fuori. Ma sanno fare di più: con quattro gradi sotto lo zero, alcuni di loro, restano a petto nudo nello stadio Dr. Constantin Radulescu, incuranti del freddo. Molti hanno raggiunto direttamente Cluj il giorno stesso della partita, altri erano sbarcati a Bucarest per poi affrontare un viaggio di 450 chilometri. Un sentiero per vampiri, affrontato con coraggio: da lupi!

LAST GASP PIPPED....


Un gol di Ronaldinho e uno di Inzaghi nei minuti finali della partita (84esimo e 92esimo) regalano al Milan il pareggio per 2-2 con il Portsmouth. I rossoneri, che nel primo tempo avevano preso un palo con Inzaghi, erano andati sotto di due reti nella ripresa. A segno per gli inglesi Kaboul e Kanu (62esimo e 73esimo). Il Milan si qualifica cosi' ai sedicesimi di Coppa Uefa.

25 novembre 2008

WENGER TOGLIE LA FASCIA DAL BRACCIO DI GALLAS, IL NUOVO CAPITANO DELL'ARSENAL è CESC FABREGAS


Arsene Wenger ha deciso: sarà Cesc Fabregas il nuovo capitano dell'Arsenal al posto di William Gallas. Il giocatore francese, che comunque scenderà in campo martedì nell'incontro di Champions League contro la Dinamo Kiev, ha pagato le critiche rivolte ai compagni dopo la sconfitta di sabato per 3-0 con il Manchester City.

HEY TRAP ESCI DI CASA...MA COPRITI CHE SI GELA A DUBLINO...


Ma dov’è Giovanni Trapattoni quando l’Irlanda non gioca? Un dilemma abbastanza frequente sulle pagine dei giornali irlandesi, visto che il Trap non si fa vedere negli stadi per valutare sul campo i suoi giocatori. Qualche tempo fa il c.t. italiano disse: “Vedo montagne di dvd”. Ma questo ai giornalisti gaelici non basta. RECLUSO – “Selezionare i giocatori esclusivamente dalla tv è una pratica poco edificante per un allenatore internazionale” sottolinea l’Irish Independent di oggi. Che riconosce i buoni risultati sportivi sinora raggiunti dal Trap, ma che, allo stesso modo, rimarca il suo atteggiamento equivoco nei confronti della causa irlandese: “Se il sabato pomeriggio Trapattoni preferisce restare nel suo appartamento ad ascoltare Verdi invece di recarsi nei roboanti Old Trafford o Anfield, allora la passione che gli piace tanto esternare è fasulla. Deve uscire di più di casa”. L’articolo, inoltre, esorta i suoi collaboratori a redimerlo e si chiude con toni poco amichevoli: “Nella sua avversione agli spostamenti, Trapattoni sembra stia perdendo l’umiltà di imparare dalla vita. Se il c.t. non cambia, potrebbe presto scoprire quanto freddo possa essere l’inverno irlandese”.
NIGHT LIFE - Affermazioni roventi per il tecnico italiano. Che, intanto, ha fatto luce su alcuni particolari della calda notte della prima vittoria con la Georgia. E i retroscena svelati dal c.t. sono quasi comici. È sera, i giocatori fanno bisboccia nel bar dell’albergo e hanno il coprifuoco all’una (tre giorni dopo ci sarebbe stata la trasferta di Montenegro). Ora in cui, però, si sentono ancora schiamazzi ai piani superiori. Allora il Trap scende, vede dieci giocatori (tra cui il sempre più escluso centrocampista Andy Reid) “attorno ad un tavolo ricoperto di pinte di birra” e dice loro di andare a letto. Ma gli irlandesi non ci sentono. Allora Trapattoni ritorna giù dopo mezz’ora, ma nuovamente senza esito. Alla fine, alle due, fa di nuovo capolino nel bar, alza i toni e costringe tutti ad andare sotto le coperte – e qualcuno dice che l’ultimo a farlo fu proprio Reid.
ABITUDINI - Una prova di forza del Trap nei confronti di abitudini tipicamente irlandesi che, tuttavia, ha permesso ai suoi giocatori con moderazione. Ma sembra essere servito a poco. Del resto, lo stesso irlandese ed allenatore del Sunderland Roy Keane pochi giorni fa ha incitato i giocatori a cambiare rotta, sottolineando: “Gli irlandesi e gli scozzesi sin da piccoli mangiano e bevono schifezze, è tempo di cambiare mentalità”.

24 novembre 2008

FROM BEST TO THE BEST


CIAO GEORGE











1977: PARTICK vs. HIBS


1979: WELCOME GEORGE


THE MOST FAMOUS COTTAGER....




BECKS & MOORE...THE CAPTAINS


BOBBY MOORE




Robert Frederick Chelsea "Bobby" Moore, nato a Barking, Londra il 12 aprile 1941 deceduto il 24 febbraio 1993 sempre nella sua città.
Moore entrò giovanissimo nelle giovanili del West Ham, esoridiendo a soli 17 anni con la prima squadra l'8 novembre 1958 contro il Manchester United, diventando fin da subito titolare della squadra londinese, mostrando la sua capacità di leggere la gara e il gioco d'anticipo, staccandosi così dallo stereotipo del difensore possente il cui gioco è basato soprattutto sulla forza fisica. Fu definito perciò da Pelè come il difensore più corretto che abbia mai affrontato.
Esordì in nazionale il 20 maggio 1962 a Lima contro il Perù, per poi disputare i successivi mondiali del Cile che videro l'eliminazione dell'Inghilterra ai quarti di finale contro il Brasile. Divenne capitano alla sua dodicesima presenza in nazionale, il 20 maggio 1963 contro la Cecoslovacchia.
Dopo lo shock della diagnosi di un cancro ai testicoli, guido il West Ham al successo nella FA Cup a Wembley contro il Preston North End nel 1964. L'anno successivo, sempre a Wembley, il West Ham sconfisse il Monaco 1860, conquistando la Coppa delle Coppe. All'inizio del 1966, alla vigilia del suo più grande trionfo, vennero resi noti alla stampa dei dettagli secondo cui Moore voleva lasciare il West Ham per il Tottenham. Moore fece scadere il suo contratto e solo dopo l'intervento di Sir Alf Ramsey e aver realizzato che tecnicamente non era qualificato a giocare, firmò nuovamente con il West Ham per poter capitanare la squadra inglese del 1966. Moore fu il leader della squadra che diede al calcio inglese la sua finora unica vittoria mondiale e lo consacrò come magnifico giocatore, gentiluomo e icona dello sport. Moore proseguì fiducioso la sua carriera nel West Ham e nella nazionale, e venne ancora una volta chiamato ad essere il capitano dell'Inghilterra nella trasferta in Messico per difendere il titolo mondiale nel 1970. Ci fu una grave interruzione nella preparazione, comunque, quando venne fatto un tentativo di implicare Moore in un furto di un braccialetto da una gioielleria di Bogotá (Colombia), dove la nazionale inglese si trovava per disputare alcune partite di preparazione, allo scopo di acclimatarsi all'altitudine elevata. Le accuse vennero successivamente lasciate cadere, Moore fu pienamente scagionato e gli fu permesso di raggiungere i suoi compagni di squadra in Messico. Nell'incontro del girone eliminatorio contro i favoriti del Brasile, ci fu un momento notevole per Moore, quando affrontò il grande Jairzinho con tale precisione e pulizia che molti citano quell'intervento come il contrasto che nessuno riuscirà a migliorare. Il Brasile vinse comunque l'incontro, ma anche l'Inghilterra si qualificò per la fase successiva. La sconfitta ai supplementari contro la Germania Ovest vide l'Inghilterra uscire ai quarti, e occorsero dodici anni prima che l'Inghilterra tornasse di nuovo alle finali di Coppa del Mondo. La sua vita dopo il calcio fu difficile e piena di eventi, con affari andati male e la fine del suo matrimonio. Fin da allora molti dissero che la Football Association avrebbe potuto dare a Moore un incarico, in qualità di unico inglese a capitanare una squadra campione del mondo. Moore preferì starsene in dignitoso silenzio poi passò al Fulham nel 74 e smise nel 78.

Nel 1990 Moore entrò nell'organico di Capital Gold Radio come analista e commentatore calcistico. Ad ogni modo, la sua battaglia contro il cancro era tornata, ed egli venne operato per un sospetto tumore al colon, il 22 aprile 1991. Il 15 febbraio 1993 Moore annunciò di soffrire per un cancro all'intestino. Cedette alla malattia solo sette giorni dopo aver commentato un incontro vinto a Wembley dalla nazionale inglese, per 6 a 0 contro San Marino. Il suo funerale di svolse il 2 marzo] 1993 al Putney Vale Crematorium.
Moore fu tra i primi ad essere inseriti nella Hall of Fame del calcio inglese nel 2002, come riconoscimento del suo impatto sul calcio inglese come giocatore. La tribuna che ha sostituito il south bank del campo delt West Ham, il Boleyn Ground di Upton Park, è stato intitolato a Bobby Moore poco dopo la sua morte. Moore fu sposato due volte. La prima con Christina Dean il 30 giugno 1962 - la coppia divorziò dopo 23 anni, il 6 gennaio 1986. In seconde nozze sposò Stephanie Parlane-Moore (suo vero cognome da nubile) il 4 dicembre 1991. Nel 1981 recitò nel film "Fuga per la vittoria" con Stallone e Pelè. Una statua di bronzo di Bobby Moore venne commissionata per essere eretta fuori dall'ingresso principale del nuovo Stadio di Wembley, come omaggio al suo impatto sullo sport del calcio.

3-0 DEL MAN CITY AI DANNI DEI GUNNERS, MERITO ANCHE DI IRELAND


IL BOSNIACO IBISEVIC ALLA CORTE DEL MANAGER ALSAZIANO


Lui è Vedad Ibisevic, 24enne, fiore all'occhiello del sempre più sorprendente Hoffenheim (capolista solitario in Bundesliga) che ieri si è imposto per 3-1 sul campo del Colonia. "Lei" è Madame Arsenal, nobile decaduta - almeno per il momento - del football inglese: i recenti rovesci dei Gunners stanno costringendo dirigenza e osservatori a guardarsi intorno, e tra le méte più ambite può esserci proprio il centravanti in forza al club biancazzurro, che si sta imponendo a suon di gol. A suo favore gioca anche la perfetta padronanza della lingua francese, acquisita durante le stagioni trascorse al Digione e al PSG: elemento, quest'ultimo, al quale Arséne Wenger è particolarmente sensibile.