8 gennaio 2009
SURVIVING GAZZA....SIAMO TUTTI CON TE PAUL, FIN DA QUEL LAZIO-GENOA 1-1 ESORDIO DI PAUL ALLO STADIO OLIMPICO
Sentire il nipote Regan ripudiare il padre in tv è stato troppo per nonna Carol. La mamma di Paul Gascoigne è, infatti, collassata in lacrime davanti allo schermo di casa durante la visone di “Surviving Gazza”, il controverso documentario trasmesso lunedì sera da Channel 4 e dedicato alla travagliata vita dell’adorato figlio e alla sua disperata lotta contro l’alcolismo. Secondo quanto scrive oggi il “Daily Star”, la donna ha assistito alla trasmissione in uno stato di profonda costernazione e piangendo per tutto il tempo, mentre la nuora Sheryl raccontava al mondo di come Gascoigne la picchiasse sistematicamente mentre era ubriaco. Ma il crollo è arrivato quando Regan ha ammesso di sperare che suo padre “se ne vada via per sempre” e quando il ragazzino ha ripercorso il viaggio in Portogallo fatto in estate con la madre e i fratellastri, Bianca e Mason, durante il quale hanno detto al padre che gli avrebbero voltato le spalle per sempre.
LACRIME - A quel punto, la signora Carol non ha retto e ha cominciato a singhiozzare. “Guardava lo show attraverso le lacrime – ha raccontato al tabloid un’amica di famiglia, presente alla scena – e se già era abbastanza duro per lei che il bizzarro comportamento di Paul venisse mostrato a tutti, il peggio è stato vedere il nipote disconoscere il padre, ovvero suo figlio. Carol era così disperata che piangeva più che parlare e dev’essere stato davvero penoso per lei vedere quando Paul sia malato. Riesce a capire come si sentano Sheryl e i ragazzi, ma è stato comunque devastante sentire il proprio nipote dire quelle cose terribili contro il padre”. Uno dei passaggi-choc del documentario è stata la visione di Gazza che, fra una bevuta e l’altra mentre era in giro per l’Europa con gli Iron Maiden (era scappato dopo un litigio con Sheryl perchè, a quanto pare, la donna si sarebbe rifiutata di fare sesso con lui), chiamava disperatamente a casa, per chiedere aiuto. In quell’occasione, la ex moglie e i figli avrebbero preso la straziante decisione di volerlo fuori per sempre dalle loro vite. Decisione che gli sarebbe stata poi comunicata nell’albergo in Portogallo di lì a poco.
FONDO - “Ora Paul ha davvero toccato il fondo – ha spiegato ancora l’amica della madre – perché non si può scendere più in basso, dopo essere stati pubblicamente ripudiati dalla propria famiglia in televisione. A questo punto, la sola persona che può aiutare Paul è lui stesso”. E Gascoigne starebbe cercando con tutte le forze di superare la sua dipendenza, anche perché è il primo a sapere che questa volta rischia davvero la vita. Non a caso, i medici della “Stepps”, la clinica di disintossicazione di Minsterworth, nel Gloucestershire, dove è attualmente ricoverato, gli hanno proibito la visione della trasmissione, come pure di avere contatti con il mondo esterno, per evitare altri crolli psicologici. E il prossimo passo nel processo riabilitativo sarà quello di entrare, la settimana prossima, alla “Sporting Chance” di Tony Adams, per continuare i progressi evidenziati in quest’ultimo mese.
L'EX C.T. - Progressi nei quali, però, Graham Taylor crede poco. L’ex ct dell’Inghilterra ha, infatti, affidato al “Daily Express” le sue paure per la vita di Gazza, a cui è stato sempre legato da un profondo affetto. Paure aumentate dopo la trasmissione di Channel 4. “Temo di svegliarmi un giorno e di sentire che Paul Gascoigne è stato trovato morto da qualche parte. Ho visto il programma e penso che le parole di Regan, seppur forti, siano le stesse che pensiamo noi adulti, ma che non abbiamo il coraggio di dire. Adoro Gazza, è impossibile non volergli bene, ma non è stato capace di crescere. E’ indubbio che sia stato un campione, anzi è stato il primo esempio di genio del pallone, ma arriva un momento in cui non vai più bene per il calcio e tutto crolla”.
RICORDI - Anche Jamie Redknapp - figlio di Harry, nonché cugino di Frank Lampard, ma anche uno dei centrocampisti più famosi del calcio inglese della seconda metà degli anni ’90 e attuale commentatore di Sky Sports Uk – ha guardato “Surviving Gazza” lunedì sera e al “Daily Mail” ha voluto raccontare il “suo” Paul Gascoigne”, quello che non stava mai fermo un attimo e che mentre eri in ritiro era capace di bussare alla tua porta per sfidarti a biliardo o a tennis; quello che non voleva mai perdere e che solo sul campo di calcio riusciva a sentirsi in salvo; quello che era mosso dalla passione per lo sport e dal desiderio di essere sempre il migliore, come è oggi per David Beckham. “Forse proprio questo bisogno di attenzione spiega perché abbia accettato di prendere parte al programma ha spiegato Redknapp - nel tentativo di sfuggire al suo personaggio e di essere semplicemente “Paul”. Il documentario che ho visto non mi ha detto nulla che già non sapessi. Mi è sembrato, piuttosto, l’ennesimo colpo basso dato a una persona che non si può difendere. A questo punto mi chiedo quanti altri colpi Gazza possa ricevere, visto che è così fragile e vulnerabile. Non è stata davvero una visione piacevole. Quand’era il miglior giocatore del paese, quand’era un eroe ovunque andasse, Gascoigne è sempre stato generoso con tutti quanti, ma adesso chi sarà generoso con lui?”. Una domanda che rischia di rimanere senza una risposta.
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