22 ottobre 2007
IL PERSONAGGIO DEL MESE: L'UOMO CHE FA SOGNARE QUALUNQUE TIFOSO.
Nel 2003 ad una rivista britannica aveva spiegato di non volersi trasferire in Europa perché voleva fare le cose di un ragazzo normale di 19 anni: uscire con gli amici e godersi la famiglia. Tuttavia, dopo il flirt con una modella e le discussioni con i paparazzi fuori da nightclub e ristoranti, Tévez ha accettato di trasferirsi in Brasile, al Corinthians. Non solo: è tornato con l’ex fidanzata Vanessa ed è diventato papà.
Carlitos è l'uomo del soriso, uno che anche nelle situazioni difficili riesce sempre a trovare un sorriso per pernsare in positivo. Tevez tratta tutti come fossero vecchi amici di Fuerte Apache, il quartiere difficile di Buenos Aires dove ha vissuto fino a sette anni fa.
Sul campo come nelle interviste, Carlitos sa che deve rispondere alle domande, ma è consapevole di poter spostare la conversazione su un piano più scherzoso con una battuta. Estroverso e spontaneo, Tévez non ha pregiudizi su chi ha di fronte, sia un giornalista, un tifoso o il presidente del Brasile. "Cerco di essere me stesso, Anzi, lo sono e basta.
Penso che i tifosi capiscano che non cerco di essere un’altra persona, e per questo ho sempre avuto un rapporto molto stretto con loro”.
Dopo aver contribuito alla salvezza del West Ham con sette gol nelle ultime dieci partite, Tévez cercava una nuova sfida ed è arrivato alla corte dello United. "L’idea di giocare la Champions League era stimolante, essendo l’unica competizione a cui non avevo ancora partecipato. Ho giocato la Coppa Libertadores, la Coppa Intercontinentale, la Coppa America, il Mondiale e le Olimpiadi".
La barriera linguistica avrebbe potuto facilmente portarlo a realizzare il sogno di giocare la Champions League in Spagna o in Italia.
Ma è bastata poco meno di una stagione per innamorarsi della Premiership.
"Il calcio inglese è fantastico. Puoi toccare i tifosi e questi ti danno una carica incredibile. Il calcio è così passionale, rapido e fisico. Mi identifico perfettamente". L’ex Ct dell’Argentina Marcelo Bielsa lo definì una volta "il giocatore delle masse". Una definizione condivisa anche dall’attuale tecnico della nazionale Alfio Basile:"Carlitos ha un carisma naturale dentro e fuori del campo che fa impazzire di gioia i tifosi. Alla gente basta vederlo felice per stare bene".
EL APACHE, come era soprannominato ai tempi del Boca è daccordo: "Il mio stile mi
fa essere più vicino ai tifosi. È successo in Argentina, in Brasile, in Perù e Venezuale quando abbiamo giocato la Coppa America. E poi si è ripetuto in Inghilterra. Credo che l’80% di quello che sono, lo devo al mio carattere.
Quando sono arrivato al West Ham, i tifosi mi incitavano e parlavano di me anche se non ero ancora sceso in campo! Per quello ho festeggiato il mio primo gol con loro, se lo meritavano per come mi avevano sempre sostenuto".
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