12 aprile 2009

STILL MACHEDA


Dicono che compiere una grande impresa sia molto più semplice che ripeterla. Che sia vero oppure no, la sostanza è che Federico Macheda si è ripetuto: ancora un gol decisivo per far vincere il Manchester Utd, ancora entrando dalla panchina. Poco conta che, stavolta, non sia frutto di una prodezza, bensì di una deviazione su un tiro di Carrick: il piede bisogna metterlo, su quel pallone. E non è facile, soprattutto se sei entrato in campo da nemmeno un minuto e hai gli occhi di tutta l'Inghilterra addosso. Lo United si era complicato la vita a Sunderland: avanti con un colpo di testa di Scholes, era stato raggiunto da un tocco di Jones a porta vuota, dopo un'uscita scriteriata di Foster. Così, Ferguson riprova la mossa portafortuna: dentro Macheda, fuori un impreciso Berbatov. E i frutti sono ancora quelli sperati: questo ragazzo sembra veramente baciato dal destino, negli ultimi tempi. Una rete pesante, quella di Macheda, perché consente al Manchester Utd di strappare tre punti che lo mantengono in vetta alla Premiership dopo 32 giornate, con 2 punti di vantaggio sul Liverpool e una partita da recuperare. "Ha qualcosa di speciale - dice Ferguson a fine partita, parlando dell'italiano -. Ha la velocità di pensiero tipica dei goleador, ha lo stesso istinto. Cosa gli ho detto quando è entrato? Niente, sa quello che vogliamo da lui. Ha ottimi movimenti, è veloce quando si muove e lo ha dimostrato quando è entrato. Non si scompone davanti a niente".

Nessun commento: