4 dicembre 2007
IL TRAGICO DESTINO DI ESCOBAR
Andrés Escobar Saldarriaga (Medellín, 13 marzo 1967 – Medellín, 2 luglio 1994) è stato un calciatore colombiano, di ruolo difensore, tragicamente noto per essere stato ucciso dopo aver realizzato un'autorete ai Mondiali di calcio del 1994.
Alto 184 cm, si formò nella squadra giovanile del Colegio Calazansen e successivamente passò, nel 1989, all'Atlético Nacional il team più blasonato con cui vinse vari campionati. Con esso riuscì anche a conquistare la convocazione in Nazionale, di cui fu titolare ai Mondiali di Italia '90.
Membro del team della Colombia anche ai mondiali statunitensi del 1994, fece un autogoal con gli Stati Uniti che permise agli americani di battere i colombiani per 2 a 1, estromettendoli dal prosieguo nella Coppa del Mondo. Ritenuto in qualche modo "colpevole" dell'eliminazione della sua Nazionale, sarà atteso da un tragico destino al ritorno in patria ucciso da un fanatico il 2 luglio all'uscita da un ristorante dove aveva appena cenato con la moglie, con alcuni colpi di pistola. Movente dell'omicidio le grandi perdite subite a causa di quell'autorete dal Totonero. Un'altra voce attendibile dice che la sua morte sia legata al narcotraffico, e l'autorete solo un pretesto. Secondo la moglie, il killer mentre sparava gridò "Goal" ad alta voce in segno di sfregio.
Il numero 2, usato in campo dallo sfortunato difensore, venne per qualche tempo ritirato e solo recentemente l'interista Ivan Ramiro Cordoba ha potuto utilizzarlo. L'assassino di Escobar, l'ex guardia del corpo Humberto Muñoz Castro, venne inizialmente condannato a 43 anni di carcere. Con la riforma del codice penale datata 2001, la pena gli venne ridotta a 26 anni. Nel 2005 tuttavia, con una sentenza che fu giudicata controversa, venne lasciato libero.
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