Curioso aneddoto quello raccontato da Brian Laudrup alla vigilia della finale di Champions League sulle pagine del Sun. L'ex centrocampista danese, già compagno di squadra di Gattuso ai tempi dei Rangers Glasgow, ha svelato quale fosse la soluzione di Paul Gascoigne per tenere a bada Ringhio, all'epoca solo un giovane promettente ed irrequieto. Era il 1997, dunque Gattuso aveva 19 anni. La ricetta di Gazza per tranquillizzare Gattuso, secondo Laudrup, era quella di rifilargli qualche ceffone ogni tanto, così come faceva con tutti gli altri elementi della squadra.
RITRATTO SCOZZESE - "Quando Gattuso arrivò in Scozia non parlava inglese e sapeva solo lamentarsi in italiano - ha dichiarato Laudrup -, era un ragazzo molto nervoso e in allenamento o in partita sembrava un diavolo della Tasmania. Allora ci pensava Gascoigne a farlo stare più tranquillo. Ogni tanto era solito dargli qualche schiaffone. Quella era comunque una prassi che Gascoigne adottava con tutta la squadra".
IERI E OGGI - E altrettanto curioso è come Laudrup vedesse Gattuso ai tempi e come invece lo considera adesso. "Se mi avessero detto che Gattuso sarebbe diventato il cuore pulsante del Milan sarei scoppiato a ridere. Oggi devo invece ammettere come sia molto difficile trovare un giocatore al mondo più forte in quel ruolo. Non è forse l'elemento più tecnico del Milan, ma la sua grinta lo rende un guerriero che tutti ammirano".
RITRATTO SCOZZESE - "Quando Gattuso arrivò in Scozia non parlava inglese e sapeva solo lamentarsi in italiano - ha dichiarato Laudrup -, era un ragazzo molto nervoso e in allenamento o in partita sembrava un diavolo della Tasmania. Allora ci pensava Gascoigne a farlo stare più tranquillo. Ogni tanto era solito dargli qualche schiaffone. Quella era comunque una prassi che Gascoigne adottava con tutta la squadra".
IERI E OGGI - E altrettanto curioso è come Laudrup vedesse Gattuso ai tempi e come invece lo considera adesso. "Se mi avessero detto che Gattuso sarebbe diventato il cuore pulsante del Milan sarei scoppiato a ridere. Oggi devo invece ammettere come sia molto difficile trovare un giocatore al mondo più forte in quel ruolo. Non è forse l'elemento più tecnico del Milan, ma la sua grinta lo rende un guerriero che tutti ammirano".
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