Una doppietta di Superpippo Inzaghi rovescia la storia di Istanbul. A due anni dalla beffa turca il Milan superbamente condotto dallo stratega sereno Carlo Ancelotti, ex perdente di successo, completa la sua rivincita e compie un'impresa memorabile: è il settimo successo assoluto nella Champions, il quinto dell'era Berlusconi. E' una gioia immensa per il popolo rossonero che festeggia fragorosamente ad Atene. Il Liverpool, tecnicamente inferiore, non riesce a ripetere il sorpasso, esce di scena con l'onore delle armi. Ad alzare la Coppa stavolta è capitan Maldini, leggenda del calcio che nel giorno della sua ottava finale eguaglia Gento e conquista un quinto titolo. E' la vittoria del collettivo, delle scelte sagge di Ancelotti che impone anche a Berlusconi Inzaghi, fenomenale nel ripagare il tecnico con il suo straordinario fiuto del gol. La doppietta che lo proietta tra i più grandi goleador di sempre della Champions viene costruita negli scampoli dei due tempi: prima una deviazione fortuita sulla punizione di Pirlo apre una larga ferita nella fiducia inglese. Poi all'epilogo della ripresa ecco la zampata del rapinatore per eccellenza. E' il ko definitivo, c'é solo tempo per un gol di Kuyt a poco dalla fine, ma la festa, rimasta in gola a Istanbul, può celebrarsi ed è un caos di abbracci, urli, con giocatori, tecnici, dirigenti impazziti. Il calcio italiano, a un anno dal mondiale, si ripronone vincente. Gli inglesi portano tre club alle semifinali, ma a gioire è solo il Milan.
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