La 47ª edizione della Carling Cup finisce nella bacheca dei Blues, che portano a casa la quarta Carling Cup della loro storia. Nella prima finale tra due squadre londinesi in questa competizione, Wenger si deve inchinare ancora una volta a Mourinho, avversario che il francese non ha mai battuto. L'allenatore portoghese del Chelsea torna al Millennium Stadium e riscatta l'amarezza di inizio stagione, quando fu sconfitto 2-1 dal Liverpool in Community Shield.
Per la verità, Wenger ci mette del suo, mandando in campo una formazione imbottita di giovani. Henry, Ljungberg, Lehmann, Gallas e Gilberto Silva non vanno nemmeno in panchina, per far posto ai vari Walcott, Almunia, Denilson, Diaby e ai volti meno noti della rosa dei Gunners. Una scelta coerente: è stata proprio la linea verde a portare l'Arsenal a Cardiff. Coerente ma rischiosa, visto che il Chelsea manda in campo i titolari e parte come logica favorita.
L'inizio di partita sembra dare ragione al tecnico dei Gunners, perché i biancorossi entrano in campo senza alcun timore reverenziale. Baptista, l'uomo di maggiore esperienza nell'Arsenal, si mette subito in evidenza e chiama Cech a un grandissimo intervento. Le occasioni fioccano da una parte e dall'altra: gioco aperto, poche pause e tante emozioni. Tra i migliori in campo c'è Diaby, che in mezzo al campo, per movenze e struttura fisica, ricorda moltissimo Vieira. E proprio dai piedi del 20enne francese nasce l'assist che, al 12' del primo tempo, manda in porta Walcott per l'1-0. Il Chelsea reagisce in fretta e l'1-1 arriva al 20': lancio di Ballack, controllo di Drogba in sospetto fuorigioco e pareggio firmato dall'ivoriano. Prima dell'intervallo altre chanche per Walcott e Fabregas, ma si va al riposo sull'1-1.
Nella ripresa, Mourinho toglie un centrale (Makelele) per inserire Robben. E quando il gioco dei Blues si apre sulle ali, come sempre, la qualità ne beneficia. In avvio di secondo tempo, però, grande spavento per John Terry, che prende un involontario calcione in faccia da Diaby e cade a terra privo di sensi. Partita interrotta per quasi dieci minuti e barella per il capitano del Chelsea, che rinviene ma esce dal campo con il collo immobilizzato. Da quel momento, il Chelsea si scuote e colleziona palle-gol in serie, prima con Drogba (para Almunia) e poi con Lampard, che centra la traversa con un siluro dalla distanza. La gara si decide al minuto 84: cross di Robben e straordinario colpo di testa di Drogba, al 29° centro stagionale. Nel finale, traversa di Shevchenko. E poi una vergognosa rissa, accesa da uno scontro tra Mikel e Toure: colpi probiti, espulsione per i due protagonisti e anche per Adebayor, tra i più attivi nella mischia.
Per la verità, Wenger ci mette del suo, mandando in campo una formazione imbottita di giovani. Henry, Ljungberg, Lehmann, Gallas e Gilberto Silva non vanno nemmeno in panchina, per far posto ai vari Walcott, Almunia, Denilson, Diaby e ai volti meno noti della rosa dei Gunners. Una scelta coerente: è stata proprio la linea verde a portare l'Arsenal a Cardiff. Coerente ma rischiosa, visto che il Chelsea manda in campo i titolari e parte come logica favorita.
L'inizio di partita sembra dare ragione al tecnico dei Gunners, perché i biancorossi entrano in campo senza alcun timore reverenziale. Baptista, l'uomo di maggiore esperienza nell'Arsenal, si mette subito in evidenza e chiama Cech a un grandissimo intervento. Le occasioni fioccano da una parte e dall'altra: gioco aperto, poche pause e tante emozioni. Tra i migliori in campo c'è Diaby, che in mezzo al campo, per movenze e struttura fisica, ricorda moltissimo Vieira. E proprio dai piedi del 20enne francese nasce l'assist che, al 12' del primo tempo, manda in porta Walcott per l'1-0. Il Chelsea reagisce in fretta e l'1-1 arriva al 20': lancio di Ballack, controllo di Drogba in sospetto fuorigioco e pareggio firmato dall'ivoriano. Prima dell'intervallo altre chanche per Walcott e Fabregas, ma si va al riposo sull'1-1.
Nella ripresa, Mourinho toglie un centrale (Makelele) per inserire Robben. E quando il gioco dei Blues si apre sulle ali, come sempre, la qualità ne beneficia. In avvio di secondo tempo, però, grande spavento per John Terry, che prende un involontario calcione in faccia da Diaby e cade a terra privo di sensi. Partita interrotta per quasi dieci minuti e barella per il capitano del Chelsea, che rinviene ma esce dal campo con il collo immobilizzato. Da quel momento, il Chelsea si scuote e colleziona palle-gol in serie, prima con Drogba (para Almunia) e poi con Lampard, che centra la traversa con un siluro dalla distanza. La gara si decide al minuto 84: cross di Robben e straordinario colpo di testa di Drogba, al 29° centro stagionale. Nel finale, traversa di Shevchenko. E poi una vergognosa rissa, accesa da uno scontro tra Mikel e Toure: colpi probiti, espulsione per i due protagonisti e anche per Adebayor, tra i più attivi nella mischia.
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