18 maggio 2009

CHAMPIONS AGAIN AGAIN AND AGAIN....


Il Manchester United è campione d'Inghilterra per la diciottesima volta, la terza di fila, l'undicesima da quando esiste la Premier (1992/93). Record, ormai, nel calcio inglese è sinonimo di Red Devils. L'albo d'oro del campionato è una lunga striscia rossa strappata solo ogni tanto. Un dominio, che stavolta aspettava solo un punto per l'aritmetica: eccolo puntuale contro l'Arsenal, ad una giornata dal termine. Zero a zero, per la festa davanti al tifoso più veloce del mondo: Usain Bolt, sugli spalti ad ammirare i suoi Diavoli.

E ORA LA CHAMPIONS - Stavolta va bene pure restare a secco per chiudere il discorso, e avviarsi all'ultima vigilia dell'anno, quella prima della finale di Champions a Roma, il 27 maggio. Perchè questa Premier è il quarto titolo stagionale dopo il Community Shield, il Mondiale per club e la Coppa di Lega. Se dovessero vincere pure a Roma, sarebbero campioni di tutto. I migliori, punto e basta. Anche se giusto il finale manca di spettacolo: con i Gunners sono novanta minuti nervosi, con pochissimi tiri e tanti cartellini gialli. Ma è il punto che conta e quello significa festa pure senza show, sotto la pioggia a Old Trafford: il Teatro dei sogni che non si sveglia. Tanto il futuro è un record continuo, basta sentire sir Alex Ferguson, arrivato al 43esimo titolo personale: «Uguagliare i 18 titoli del Liverpool non è niente di speciale, sarà speciale quando avremo il record assoluto».

TEVEZ ANNUNCIA L'ADDIO - A fine partita è arrivato, dopo la festa, l'annuncio dell'addio da parte di Carlos Tevez che si è congedato salutando i tifosi in lacrime: «Sono emozionato - ha detto - amo Manchester e i suoi tifosi. Può essere un arrivederci, ma è molto difficile». L'argentino, che ha ricevuto l'ovazione dell'Old Trafford al momento della sostituzione, non ha trovato l'accordo per il rinnovo del contratto. A lui sono interessate squadre di tutta Europa, anche diverse italiane.

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