25 marzo 2009

QUELLE MATTONELLE NEL PUB....




Un rosso particolare, simile al redcurrant ma più violaceo, chiamato claret ("chiaretto", nome di un vino prediletto in Inghilterra da quando l'Aquitania apparteneva a quel regno), corrispondente al nostro amaranto, è il colore prevalente assunto per la sua casacca dall'Aston Villa di Birmingham, squadra assai titolata con 7 titoli e 7 coppe e una coppacampioni. Il club fu fondato nel 1874 da due gruppi di calciatori dilettanti, che giocavano rispettivamente sui prati dell'Aston Park, lambiti da un fiumiciattolo chiamato Tame, e del Villa Park (dove sorge il suo stadio attuale), e fu fondato col nome di Aston Villa F.C.
Questa doppia attribuzione affermava il superamento di una origine suddivisa tra due quartieri diversi senza tuttavia negarla e proiettandola in ambito cittadino.
Come furono scelti i suoi colori sociali? Secondo la leggenda, ispirandosi alle piastrelle bicolori che ancora oggi compaiono sulle pareti di un pub di Birmingham dove si riunirono i dirigenti del nuovo club per scegliere i colori da ostentare sulle casacche: questi colori erano il claret e lo sky blue.
La novità di questa casacca fu che la bordatura celeste (le bordure fino allora coinvolgevano soltanto collar e cuffs, "collo" e "polsi") coinvolse le intere maniche (sleeves). I due colori erano, per pura coincidenza quelli della livrea di Riccardo III, il cui claret era chiamato murrey ("mora"): dunque correttamente para-araldici. L'abbinamento cromatico del Villa piacque molto e fu replicato, nel tempo, integralmente, dal West Ham United di Londra, dal Burnley e dallo Scunthorpe United. Quale simbolo del club da cucire sul cuore fu adottato il leone rampante di Scozia, cambiato di colore, a significare l'apporto dei numerosi scozzesi soci del club.
Recentemente anche l'Aston Villa, con le sue magnifiche origini popolari, è stato acquistato da un magnate americano..

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