27 febbraio 2008
I.C.F. & CASS PENNANT
Molto calcio, siamo inglesi, molti calci, siamo l'I.C.F. (InterCity Firm)' Firm, in italiano ditta. InterCity Firm, tradotto letteralmente, la ditta dell'Intercity, un nome da discreta compagnia di servizi ferroviari. Eppure gli onorati soci di questa ditta non vestivano tute fosforescenti e non correvano frenetici lungo le banchine. O meglio, lo facevano, ma in genere si trattava di inseguimenti, risse furibonde e duelli all'arma bianca. Ora, passata la tempesta dei vent'anni, questi corpulenti e «segnati» lord britannici si occupano di attività del tutto legali. Uno possiede una compagnia discografica, un altro fa il broker, un altro ancora il muratore. Fedeli al detto che «se non hai avuto una gioventù bruciata hai bruciato la tua gioventù», hanno rappresentato per una decina d'anni il peggior incubo delle altre tifoserie inglesi, dei tutori dell'ordine e, incredibile ma vero, anche della granitica first lady Margaret Thatcher. L'I.C.F. era l'incontrollabile gruppo di hooligan al seguito del West Ham United (una delle più blasonate squadre londinesi, quella in cui gioca Paolo Di Canio, maglia amaranto-azzurra, due martelli incrociati come simbolo). Cass Pennant, enorme nero londinese, ne è uno dei membri originari e più rispettati. Ora scrive per giornali e cinema (è stato anche consulente alla sceneggiatura di Snatch) e ha deciso di raccontare la sua storia, e il libro è diventato il caso editoriale dell'anno. La storia sua e di un gruppo ristretto di amici, i fondatori e le guide spirituali di questa organizzata e solidissima armata. Con l'incondizionata adesione di tutta la banda, Pennant non ha scritto il libro-scandalo di un pentito ma il racconto fiero e quasi commosso di un gruppo che vanta centinaia di tentativi di imitazione, nessuno riuscito. Un coro sincero che canta la leggenda nata alla fine degli anni Settanta, un gruppo di autoconvocati, di fuoriusciti stufi di lotte intestine e di gelosie tra «mob», tra bande di tifosi dello stesso club. Il West Ham è la squadra più proletaria di Londra, la squadra del popoloso e violento East End. Bill Gardner, Big Ted, Andy Swallow, «Animal» Ikoli e molti altri sono stati per anni i suoi più fedeli e decisi sostenitori: migliaia di ragazzini inglesi si sono ispirati alle gesta (eroiche o meno, dipende dai punti di vista') di questi guerrieri degli spalti. Un gruppo con una scala gerarchica, con una sezione giovanile (la temuta Under Fives Posse) e regolari biglietti da visita: quelli che lasciavano ai doloranti e feriti tifosi avversari dopo gli scontri. Semplici biglietti rettangolari con una scritta a caratteri cubitali: «Congratulazioni ' Hai appena incontrato la I.C.F.».
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