22 dicembre 2007

PECCATO PER IL MAN CITY E L'ARSENAL, ADRIANO è SFUMATO. L'IMPERATORE IN PRESTITO AL SAN PAOLO PER SEI MESI. LA RINASCITA DEL BRASILIANO?


Adriano secondo atto. O, meglio, seconda vita. Il San Paolo per rigenerarlo. Sei mesi per tornare l'Imperatore. L'ex interista debutterà il 16 gennaio sul campo del Guaratinguetà nel campionato Paulista. E in cuor suo il ragazzone di Rio sogna un trampolino di lancio al fulmicotone.
PROMESSA - Camicia bianca e maglia numero 10 tra le mani, Adriano si è presentato in conferenza stampa con un sorriso luminoso; quasi dimenticato. Adriano che sembra avere dimenticato la "saudade"; forse non più vittima della depressione. Il parcheggio al San Paolo fino a luglio è il toccasana. "Ho capito che qui potevo essere felice - afferma Adriano nel corso della presentazione - e per me è un onore vestire questa storica maglia. Sono venuto al San Paolo per segnare e aiutare la squadra a arrivare fino in fondo". Mancini? Preferisce non parlarne: "Ringrazio solo Massimo Moratti". Semmai dedica uno spazio a Muricy Ramalho, allenatore del San Paolo. "Da quando sono arrivato, Muricy mi ha trattato in modo affettuoso - racconta -. È difficile dirlo, perché ancora non abbiamo cominciato a lavorare assieme, ma credo che non avremo problemi. Se starò bene spero di essere titolare altrimenti cercherò di guadagnarmi il mio spazio. Le mie motivazioni sono grandi, non sono il tipo che promette molte cose, ma mi piace lavorare e voglio tornare l'Adriano di due anni fa. Il gol? Arriva quando si sta bene con la squadra e con se stessi".
SECONDA CASA - Promessa solenne: "Ho finito di riposarmi, sono in debito di un anno nei confronti di tutti e quello che voglio fare ora è giocare tutte le partite e segnare i gol che aiuteranno il San Paolo ad arrivare in fondo sia in campionato che nella coppa Libertadores". Adriano e la maglia numero 10, combinazione magica che responsabilizza. "Il San Paolo sta avendo una grande importanza nella mia vita e sono cosciente di quello che voglio - ha aggiunto -. Ho chiesto di rimanere qui per sei mesi perché so che è una cosa buona. Sono arrivato triste, ma appena ho messo piede qui mi sono sentito subito meglio. Al di là di tutto, anche dei soldi, quello che conta di più per me è stare bene e qui ci riesco, con la maglia del San Paolo. Voglio che questa sia la mia seconda casa e fare tanti gol".
SELECAO - Nel campionato brasiliano troverà come avversario il Flamengo, squadra dove ha mosso i primi passi e segnati i primi gol. Un pezzo importante del suo cuore è ancora lì tanto da promettere, in caso di gol al Flamengo, che non esulterà. "Spero che i miei vecchi tifosi non si sentano ingannati da me, dalla mia scelta, credo che anzi capiranno che è per il mio bene, per tornare a essere felice - ha sottolineato -. Il San Paolo mi ha aiutato molto qui e giocare con questa maglia è un modo per ringraziare questa società. Credo comunque che non esulterò in caso di gol al Flamengo in segno di rispetto". Infine l'altro grande obiettivo: riconquistare un posto in Nazionale: "Farò di tutto per tornare nella Selecao. Per fare questo ho bisogno di giocare, di stare bene. Sono sicuro che Dunga tiene d'occhio tutti, sia in Brasile che fuori, e coloro che si trovano in Brasile devono dimostrare qualcosa di più".

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