29 novembre 2007

LE ORIGINI DEL SISTEMA: 2-3-5 OVVERO LA PIRAMIDE DI CAMBRIDGE...


La piramide (o "piramide di Cambridge", o 2-3-5) è una delle più antiche tattiche applicate nel gioco del calcio.
Il calcio, come è noto, assunse la sua forma e molte delle sue regole attuali nell'Inghilterra di metà Ottocento. Nei giorni del calcio pionieristico non esitevano strategie o tattiche precise, ma una sola regola: "Kick and run", "Calcia e corri", dicevano gli Inglesi". I (pochi) difensori effettuavano lanci lunghi per servire la folta schiera degli attaccanti che si avventavano sulla palla nel tentativo di calciarla in rete. Gli schemi di gioco erano semplici e decisamente votati al gioco offensivo. La prima partita internazionale che la storia del calcio ricordi fu disputata il 30 novembre 1872 tra le nazionali di Inghilterra e Scozia: gli Inglesi adottavano un modulo del tipo 1-1-8, vale a dire un difensore, un centrocampista e otto attaccanti; lo schema scozzese era più prudente: 2-2-6. A dispetto della vocazione d'attacco delle due formazioni la gara terminò 0 - 0.
Essenzialmente il gioco delle origini era basato sulle doti individuali del singolo giocatore: una buona forma atletica per giungere sulla palla prima degli avversari ed abilità di palleggio e di dribbling per scavalcare i difensori e puntare verso la porta. Il "triangolo", cioè la manovra consistente nel passare la palla ad un compagno di squadra, per poi scattare in avanti oltre il difendente e vedersela passare di nuovo, era addirittura considerato un mezzo sleale per superare l'avversario.
Pare che il primo tentativo di dare agli undici giocatori un gioco corale sia dovuto all'iniziativa della squadra del college di Cambridge, che tenne a battesimo quella che fu nota in seguito come "piramide di Cambridge" o, più semplicemente, "piramide". Il perché di questo nome è presto spiegato: i giocatori disposti sul campo parevano disegnare una piramide (o triangolo) rovesciata, avente la base nella linea degli attaccanti e il vertice nel portiere.
La prima squadra di alto livello che applicò compiutamente il modulo della piramide furono i Blackburn Rovers, che lo utilizzarono per la prima volta nel 1884 ed arrivarono a vincere cinque coppe d'Inghilterra tra gli anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento. Sulla scorta di questi successi la tattica della piramide conobbe ininterrotta fortuna nelle isole britanniche e, di riflesso, nel mondo intero per oltre un trentennio. In Europa, dopo la Prima Guerra Mondiale, la piramide dovette cedere il passo di fronte al simultaneo avvento del metodo e del sistema.
In America meridionale invece la piramide tenne ancora a lungo la scena, soprattutto per merito delle nazionali di Uruguay e Argentina, vere e proprie superpotenze del calcio continentale e mondiale negli anni Venti e Trenta del Novecento. In quegli anni le due nazionali platensi furono capaci di dominare numerose edizioni della Copa América, le Olimpiadi (1924 e 1928) e le prime edizioni dei mondiali di calcio (1930 e 1950), cedendo il passo negli anni Cinquanta, oltre che al già citato sistema inglese, al 4-2-4 brasiliano, destinato nel trentennio successivo a soppiantare le scuole e gli schemi degli altri due paesi.

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