12 marzo 2007

ANCORA ANDY CAPP: PART TWO

Quando nel 1957 Reginald Smythe ideò il suo personaggio cartaceo fu un successo immediato. Andy Capp infatti rispecchiava il tipico rappresentante della working class britannica, lentamente avviata al declino e alla crisi che sarebbe poi esplosa nei primi anni ’80 con il governo della Tatcher. Smythe decise di inventare un personaggio tutto suo e personale; dopo vari studi e calchi preparatori, un po’ alla volta si delineò la figura di un buffo tizio, un ometto di bassa statura, con un basco a quadri sulla testa, un’ aria truce, la sigaretta perennemente attaccata alla bocca e pendente da un labbro. Andy indossa sempre una blusa scura con camicia e un cravattino e ha più l’aspetto d’uno scozzese o un irlandese piuttosto che di un inglese. Non è parco né economo ed è piuttosto sciattone e sciupone visto che le poche sterline le manda in fumo in birre. Il pub è il suo universo, la seconda casa, il terreno di caccia e la sua dimensione prediletta. Al pub Andy trascorre giornate intere ed è un accanito giocatore di biliardo, nonché un tifoso pugnace ed arrabbiato. Non disdegna però neanche i campionati di freccette e, quando può, organizza delle baldorie e delle scorribande con gli amici. Le sue passioni, oltre il bere e tracannare birre di malto, sono l’amore per la sua inseparabile stecca da biliardo, con cui ha vinto vari campionati interregionali. Della casa non si cura molto: è sfaccendato, disordinato e ciabattone. Ama stare tra la polvere, le cicche e gli avanzi del caffè. E’ perennemente afflitto e angustiato da problemi economici e spesso è in bolletta. La vera passione di Andy è il rugby, vissuto intensamente sia in campo che sugli spalti. Gioca la partitella del sabato mattina con la squadretta del quartiere senza risparmiare interventi decisi e colpi proibiti ad arbitro e avversari. Dal campo alle tribune il passo è breve, dove Andy si presenta con la sciarpa al collo e voglia di fare a botte con i tifosi avversari. E' spesso scorretto, fa un sacco di falli e fa arrabbiare tutti i giocatori, che lo temono e lo scansano. Con l’arbitro ha un rapporto d’odio e amore: lo contesta, lo boicotta, ma più spesso lo bistratta, inseguendolo furente per tutto il campo. Quando non è in campo o rintanato al pub, Capp se non è al verde, è un accanito giocatore alle corse di cani, ma di solito non ne azzecca una e ci rimette anche la camicia. Se il lunario non sbarca, solitamente inizia a fare il giro delle case di amici, in cerca di questua, ma non rimedia nemmeno un penny. Se non è indaffarato in alcuna faccenda e non c’è un pub a portata di mano, si rassegna a tornare a casa, di solito tardissimo. La casa di Capp è una piccola magione, a malapena decente, striminzita, angusta e stretta. La moglie di Capp, Flo, è una signora non verde, piuttosto paffuta e rotonda ed è l’unico sostegno della famiglia. Lavora in uno stabilimento e Capp cerca sempre di scippargli la borsetta, con l’appetitoso stipendio. La signora Capp cerca di nascondere i soldi, ma il marito riesce sempre a trovarli e consumarli in birra. Flo è astuta, scaltra e rassegnata a un marito indolente e sfaccendato. Spesso insieme si recano dal consulente matrimoniale, che Capp detesta, evita e vede col fumo negli occhi. La moglie di Capp è abbastanza gelosa e ogni tanto rincorre il marito durante le sue scappatelle con le cameriere, digrignando i denti e menando mazzate. Andy Capp però non è un fallito, né un povero di spirito, e né si sente tale; non recita alcuna parte, non fa finta. Capp è un ribelle, un menefreghista, è un tipo borderline,ma non gliene importa nulla. Non che gli manchino la forza o altre capacità, semplicemente non accetta di muoversi a comando, a vantaggio o in ossequio di un’ autorità altrui, accettando una qualunque soggezione. Capp non è colpevole e non si sente colpevole; solo la società lo reputa tale, lo scomunica e lo esorcizza, ma lui non si sente inadeguato. Capp di Smythe è un personaggio in cui trionfa il concetto di individualismo; egli non accetta di diventare una rotella dell’ingranaggio anche se dalla società è colpito e boicottato. Andy è un stereotipo di satira sociale graffiante e irriverente, tutto quello che vorremmo fare e quello che vorremmo essere se potessimo. È entusiasta per molte cose, lo sport, la birra, il calcetto, il biliardino...Nella società il più delle volte tocca fare solo ciò che non piace, sobbarcarsi oneri e seccature; Andy, invece, s’impegna e dà tutto solo nelle cose a lui congeniali.

1 commento:

Stan Laundon ha detto...

You have taken the photo of Andy Capp from my website.

http://www.stanlaundon.com/hartlepool.html

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