Bruce Grobbelaar è nato a Durban in SudAfrica il 6 ottobre 1957. Nazionale dello Zimbabwe. L’atteggiamento guascone di Grobbelaar non fu esente da critiche: tuttavia, tre tra i migliori allenatori della storia del Liverpool (Paisley, Fagan e Dalglish) lo tennero in squadra per 13 anni perché, al di là delle bizzarrìe in campo e fuori, si era sempre dimostrato un portiere di sicuro rendimento e di provata affidabilità. La sua risposta alle critiche era che, avendo egli combattuto nella guerra civile in Rhodesia, poteva ben dire che, al confronto, il calcio non era una cosa così importante come molti pretendevano che fosse. Il 30 maggio 1984 allo Stadio Olimpico di Roma, Liverpool FC e AS Roma giunte ai rigori sul punteggio di 1-1, sulla riga di porta sotto la curva sud dei romanisti, proprio Grobbelaar fece infuriare il pubblico romano con le sue gambe a spaghetti e boccacce per prendere in giro e deconcentrare i rigoristi. Conti e Graziani infatti fallirono e i reds vinsero la Coppa dei Campioni. L’unica volta in cui Grobbelaar non ebbe voglia di scherzare fu in occasione della tristemente famosa finale di Bruxelles della Coppa dei Campioni 1985 contro la Juventus, in cui 39 tifosi rimasero uccisi per la violenza di numerosi hooligans al seguito della squadra inglese. In quel frangente anche Grobbelaar, come molti suoi compagni, meditò di lasciare il calcio, salvo poi decidere di continuare anche se, a seguito della strage avvenuta allo stadio, il Liverpool avrebbe subìto un bando di sei stagioni in tutte le competizioni europee. Grobbelaar rimase fino al 1994 come titolare fisso, a parte un’assenza nel 1988 dovuta a una forma di meningite che gli fece saltare quasi tutta la stagione.
15 febbraio 2007
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