26 gennaio 2007

CHE FINE, POVERO JUSTIN



Justin Fashanu (Justinus Soni Fashanu) (19 febbraio 1961 - 2 maggio 1998) è stato un calciatore inglese. È stato il primo calciatore di fama mondiale ad ammettere pubblicamente la propria omosessualità. Figlio di un avvocato nigeriano, quando i suoi genitori divorziarono venne mandato, assieme al fratello minore John, che divenne anch'egli un importante calciatore britannico, in una casa-alloggio a Barnados. Dall'età di sei anni venne cresciuto, assieme al fratello, da Alf e Betty Jackson, ad Attleborough (Norfolk). Justin fece il suo debutto nel calcio professionistico con il Norwich City nel 1979, e successivamente divenne il primo giocatore di colore britannico da un milione di sterline, quando venne trasferito nel 1981 al Nottingham Forest di Brian Clough. Ad un certo punto la sua ascesa ebbe bruscamente termine: la sua carriera si fermò e la relazione professionale con Brian Clough si deteriorò. Clough, a quanto pare, era disturbato dalle voci delle visite a bar e locali notturni gay. Clough lo chiamò "un fottuto finocchio". Anche un infortunio al ginocchio ebbe un ruolo nel limitare la sua carriera, anche se Fashanu ebbe brevi contatti con squadre quali Manchester City e Newcastle United.
Infine, nel 1990, Fashanu divenne il primo giocatore professionista o inglese a dichiararsi pubblicamente gay. La decisione fu accolta con ostilità, sia dal mondo sportivo, sia dalla comunità nera britannica, che lo accusò di avere "svergognato" la comunità nera. Lo stesso fratello, John, lo rinnegò pubblicamente. Le reazioni omofobiche ebbero un effetto devastante su Fashanu, che confessò di sentirsi "solo e disperato". Lo stato d'animo contribuì, a sua volta, a far calare ulteriormente il suo rendimento sportivo, in quella che sembrava una spirale discendente senza fine.
Alla ricerca di lavoro, Fashanu cambiò continente, e nell'autunno del 1995 entrò a far parte per breve tempo degli Atlanta Ruckus nella Serie A statunitense. Venne sospeso per i playoff per non aver rispettato i termini del suo contratto.

Infine si spostò a Ellicot City per allenare i Maryland Mania Club, una nuova squadra professionista, a seguito del suo ritiro dall'attività agonistica.
Nel 1998 un diciassettenne di Ashton Woods (Maryland) dichiarò alla polizia che il 25 marzo si era svegliato nel letto di Justin Fashanu, dopo una serata passata a bere alcolici e a fumare marijuana assieme, accusandolo di averlo narcotizzato per poterlo violentare mentre era incosciente, aggiungendo che nel momento in cui si era svegliato Fashanu stava praticando il coito orale su di lui.

Il ragazzo ammise però di essere andato di sua spontanea volontà a casa di Fashanu, dopo averlo accompagnato in giro per la città sulla macchina dello sportivo (un barista testimoniò di avere venduto birra ai due).

Justin Fashanu venne interrogato dalla polizia il 26 marzo, ma poiché offrì la massima collaborazione, dopo l'interrogatorio non fu ritenuto necessario il carcere preventivo.

Quando però il 3 aprile gli investigatori tornarono per prelevare campioni biologici dal corpo di Fashanu, per eseguire il test del DNA, e per perquisire l'appartamento, lo trovarono vuoto, abbandonato fin dal giorno successivo all'interrogatorio. Fashanu era tornato in gran fretta in Inghilterra, dove sarebbe rimasto per le due settimane seguenti sotto falso nome cercando, senza successo, di contattare amici ed ex-agenti per organizzare una difesa. Ma era ormai diventato un paria, e non riuscì a trovare il sostegno che cercava.

Infine, il 17 aprile 1998 il corpo di Fashanu fu trovato, impiccato, in un garage del quale aveva forzato l'ingresso, a Shoreditch, Londra. Poco prima della morte Fashanu era stato visto in una sauna gay della zona.

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