24 gennaio 2007

LA METEORA: LUTHER BLISSETT

Immaginatevi nei corridoi di un lussuoso albergo lombardo (tipo Hotel Gallia) dove si discutono le sorti di decine di società calcistiche, e dove si tessono le trame più intriganti del nostro calciomercato. Ad un tratto vi si presenta innanzi un procuratore d'oltremanica in doppiopetto blu, accento britannico e guasconeria transalpina. Vi propongono una furia nera di origine giamaicane che in Inghilterra esordisce a 17 anni collezionando 245 presenze e bucando le porte avversarie per ben 95 volte. Tirate fuori la calcolatrice e notate subito la discreta media di quasi un gol ogni 2/3 partite. Ok affare fatto, lo visiono, mi informo e lo porto in Italia per la gioia dei tifosi milanisti.Correva l'anno 1983, e il giocatore in quastione non era nè il padre nè il fratello dei futuri Calypso Boys. Era un giocatore di colore nato a Falmouth (Giamaica) il 01/02/1958. All'anagrafe Luther Blissett. Già mi immagino il brivido lungo la schiena dei più datati tifosi rossoneri. Un nuovo Horatio Nelson pensavano in tanti, un disgrazia divina avrebbero assicurato poi in tantissimi. Stagione 1983/84: il 25enne giamaicano colleziona 30 presenze e 5 fortuite reti. Memorabili le papere, i goals mangiati e le bestemmie di San Siro. Prometteva benissimo nelle fila del Watford, dove dopo la fuga da Milano sarebbe ritornato per mettere insieme altri 32 goals su 75 presenze. Nel 1988 Luther decide poi di cambiare aria e di presentarsi al Bournemouth, dove resterà per ben 3 stagioni; breve ritorno per un anno al Watford e poi pochissimi mesi al Brentford, al Bury e infine al Fakenham Town (dilettanti inglesi).Dal 1996 al 2001 quest'uomo è stato seduto come coach/manager sulla panchina del Watford con il placet del "carissimo" cantante/presidente Elton John, che già anni prima aveva contribuito a rifilare quella "melodiosa serenata" al pubblico milanista.

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