Presentazione ufficiale per Roberto Mancini al Manchester City, con il tecnico di Jesi che sorprende tutti sfoggiando un’inglese di buon livello. Il club più ricco del mondo - la proprietà è infatti dello sceicco Mansour di Abu Dhabi e negli ultimi dodici mesi ha speso quasi 300 milioni di euro - non nasconde le ambizioni e i tabloid prevedono una corposa campagna acquisti a gennaio, soprattutto per rafforzare la difesa ( non a caso è tornato in voga il nome di Giorgio Chiellini, già inseguito dal City in passato).
Mancini però va cauto: «Voglio prima valutare la squadra, poi, se sarà necessario, faremo dei ritocchi assieme alla società». La conferenza di Mancini è stata movimentata da numerosi battibecchi tra la stampa locale e il discusso amministratore delegato Garry Cook, ritenuto responsabile dell'esonero di Mark Hughes, predecessore di Mancini, che sabato è stato costretto a scendere in campo pur sapendo di essere già stato cacciato.
Mancini non si è esposto, ma ha dribblato con una battuta la domanda «Ma lei lo sa che in che razza di club è finito?». «Beh, io ho lavorato all'Inter per quattro anni e se sopravvivi quello, sopravvivi a tutto».
Brian Kidd sarà il suo vice. E' stato calciatore del Man United (coppacampioni nel 68 con Best e Charlton) ed anche del Man City e Arsenal. Poi da manager ha allenato le giovanili del Man United e poi per anni secondo di Alex Ferguson. Negli ultimi 12 mesi ha allenato le giovanili del Man City e poi è stato assistente tecnico di Mark Hughes.
